Al Senato la mozione di sfiducia a Bonafede, Iv: non vogliamo governo a casa

Rosato: ascolteremo il ministro e poi decideremo come votare

MAG 20, 2020 -

Roma, 20 mag. (askanews) – E’ in corso in aula al Senato la discussione sulle due mozioni di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. I lavori prevedono l’illustrazione delle mozioni – una presentata da tutto il centrodestra e l’altra da +Europa con l’adesione di Azione e di un nutriuto gruppo di Forza Italia – poi la discussione generale e la replica di Bonafede. Seguiranno le dichiarazioni di voto e il voto con 2 chiame dei senatori. Per Italia Viva interverrà il leader Matteo Renzi.

La chiama inizierà intorno alle 12,30 mentre l’esito del voto sarà noto intorno alle 13,30.

“Ascolteremo il ministro Bonafede in Aula, ministro con cui in queste giornate abbiamo interloquito, come abbiamo interloquito con il premier Conte, lo ascolteremo e alla luce della cose che dirà ci sarà la posizione di Italia viva. Non è una cosa normale? E’ evidente che non facciamo il tifo per far andare a casa il governo, vogliamo che resti ma vogliamo che le nostre tesi trovino casa, visto che siamo nella maggioranza”, ha detto Ettore Rosato, vicepresidente della Camera e presidente di Italia viva a Radio 24 a proposito della mozione di sfiducia verso il Guardasigilli.

Rosato ha osservato anche che “qualsiasi altro ministro avrebbe avuto tutti a chiedere le dimissioni dopo le morti in carcere, le evasioni di massa, la polemica su Dap, noi vogliamo riprendere un filo mai interrotto e cioè: perchè la politica del governo è giustizialista?”.

La mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, “per noi significa porre la questione della politica della giustizia nel Paese ma, da quello che leggo oggi sui giornali e temo anche in quest’Aula, di questo tema non ci sarà parola. Il tema invece è sempre ‘a chi giova’”, ha detto Emma Bonino, intervenendo in aula al Senato per illustrare la mozione di cui è prima firmataria.

“Oggi qui si discuterà di altro e non di quale politica della giustizia serve all’Italia. Se la continuità del governo – ha aggiunto Bonino – dovesse significare continuità nella politica di giustizia, l’Italia non avrebbe alcun giovamento”.