Vigilanza a vertici Rai:stop messaggi odio in siti e trasmissioni

Lettera Barachini su hate speach. "Coronavirus impone moderatori ad hoc ovunque"

MAG 7, 2020 -

Roma, 7 mag. (askanews) – “La Commissione di Vigilanza, richiamandosi al punto 2 dell’atto di indirizzo ritiene sia indispensabile che l’Azienda vi dia piena ed effettiva attuazione, prevedendo che i profili social di testate e trasmissioni Rai siano gestiti da un moderatore che intervenga con immediatezza in caso di commenti offensivi e attacchi gratuiti da parte degli utenti” . Lo scrive in una lettera a Presidente e Amministratore delegato della Rai Marcello Foa e Fabrizio Salini Alberto Barachini, presidente Fi della commmissione di Vigilanza che sta esaminando il testo di una risoluzione per contrastare il fenomeno dilagante dell’odio sociale sul web, il cosidetto hate speach.

“Nel corso della seduta odierna della Commissione parlamentare da me presieduta – riferisce Barachini ai vertici Rai- si è svolto un dibattito sullo stato di attuazione della risoluzione, approvata all’unanimità il 9 ottobre 2019, sull’utilizzo dei social media, con particolare riferimento al contrasto all’hate speech. Questa esigenza, resa evidente da alcuni recenti episodi, si rende ancora più urgente nell’attuale situazione di tensione legata all’emergenza che vive il Paese. I commenti pubblicati attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, se non intercettati entro un tempo brevissimo, possono infatti avere un effetto di propagazione difficilmente controllabile, capace di amplificare potenzialmente senza limiti il messaggio d’odio veicolato”.

“Chiediamo pertanto alla Rai – afferma il presidente della Vigilanza- di porre in atto tutte le misure atte a impedire che profili o pagine riconducibili direttamente al Servizio pubblico riportino offese o minacce e possano, anche involontariamente, fungere da innesco per catene di questo tipo. Qualora ciò dovesse ugualmente accadere, riteniamo doveroso che, nell’ambito della trasmissione il cui profilo è stato utilizzato a tal fine, venga pubblicamente stigmatizzato il comportamento degli autori dei messaggi offensivi e giudicato inaccettabile un tale uso dei commenti, informando contestualmente del costante controllo effettuato dalla redazione e della denuncia sporta alle competenti autorità”.

“Più in generale – conclude Barachini- la Commissione riterrebbe utile svolgere una campagna informativa sulle sanzioni previste a carico degli autori di commenti improntati all’hate speeche della loro rintracciabilità da parte delle Forze di polizia, dando adeguato spazio a casi concreti di violazioni e reati che rientrino in questa fattispecie.”