Ex Ilva, i commissari sullo spegnimento degli altoforni: rischi per la sicurezza e l’ambiente

Il ricorso presentato in Tribunale

NOV 18, 2019 -

Milano, 18 nov. (askanews) – Lo spegnimento degli altoforni dello stabilimento ex Ilva di Taranto porterebbe a “gravissimi rischi” soprattutto “sul piano della sicurezza del personale preposto e dell’impatto ambientale”. Lo sottolineano i commissari straordinari dell’ex Ilva nel ricorso cautelare d’urgenza presentato venerdì scorso in Tribunale a Milano contro l’atto di citazione con cui Arcelor Mittal chiede il recesso del contratto d’affitto, preliminare alla vendita, dello stabilimento siderurgico pugliese.

La chiusura degli impianti produttivi dell’area a caldo, sostengono i commissari, determinerebbe “un processo di raffreddamento che causerebbe danni sostanzialmente definitivi ai mattoni refrattari” degli stessi altoforni. Perchè anche un eventuale “riavviamento dell’impianto” porterebbe a “un processo graduale di riscaldamento dei mattoni refrattari precedentemente raffreddati, foriero di gravissimi rischi non solo dal punto di vista tecnico ma anche sul piani della sicurezza del personale preposto e dell’impatto ambientale”. Il rischio è che gli stessi mattoni refrattari degli altoforni possano rompersi, “con le correlative conseguenze in materia di compromissione dell’integrità della struttura portante dell’impianti” e perciò “di fuoriuscita non controllata di ghisa o acciaio allo stato liquido o di coke allo stato solido incandescente”. Fenomeni, questi, che “comporterebbero evidentemente gravissimi rischi di incolumità per gli operatori in campo, nonchè di incendio ed emissioni incontrollate di inquinanti in atmosfera”.

Il progetto di ArcelorMittal di lasciare Taranto appare all’amministrazione straordinaria di Ilva come un’iniziativa “senza ritorno” che provocherebbe “danni irreparabili per l’intero Paese e per l’Unione Europea”. A rischio, si legge ancora nel ricorso d’urgenza dei commissari, ci sono “il futuro dell’industria siderurgica italiana, la sorte di oltre 10 mila dipendenti e delle loro famiglie, nonchè le prospettive di sviluppo economico e sociale di importanti aree del Paese”.

Fcz/Int2