Coldiretti-Ixè: clima spaventa 3 italiani su 4

Per il 66 per cento deve essere una priorità della politica

OTT 11, 2019 -

Cernobbio, 11 ott. (askanews) – Ben 3 italiani su 4 (75%) ritengono che la situazione ambientale nel mondo sia grave o gravissima. Solo l’1% degli italiani ritiene che la situazione sia poco grave. E’ quanto emerge dalla prima indagine Coldiretti/Ixè “La svolta green degli italiani” nel 2019 presentato al Forum internazionale dell’agricoltura a Cernobbio dove è stato aperto il primo “Salone dell’Economia Circolare”.

Nei primi nove mesi del 2019 – secondo la Coldiretti- in Italia ci sono stati 1.336 eventi estremi, due volte e mezzo più di quelli della Francia e oltre sette volte in più rispetto a Spagna e Regno Unito. Rispetto allo scorso anno un incremento del +75% degli eventi estremi. Una situazione che tocca direttamente la vita delle persone tanto che – sottolinea la Coldiretti – quasi 1 italiano su 2 (48%) discute spesso o molto spesso di ambiente e cambiamenti climatici. Fra gli interventi considerati più urgenti per limitare i problemi ambientali ci sono la raccolta differenziata (52%) e la depurazione dei corsi d’acqua e delle falde (37%) in un paese come l’Italia messa in procedura di infrazione da parte della Ue proprio perché – ricorda la Coldiretti – 237 centri urbani in 13 regioni non dispongono di adeguati sistemi di raccolta e trattamento delle acque di scarico urbane. Sul capitolo acque reflue l’Italia – evidenzia la Coldiretti – sta subendo anche altre procedure di infrazione e una di queste ha già portato la Corte Ue a condannare il nostro Paese a pagare una multa di 25 milioni di euro, più 30 milioni per ogni semestre di ritardo nella messa a norma di oltre settanta centri urbani o aree sprovvisti di reti fognarie e adeguati depuratori.

Mentre se si cerca un “colpevole” per l’inquinamento a livello internazionale – sottolinea l’indagine Coldiretti/Ixè – la Cina e gli Stati Uniti sono considerati rispettivamente al primo e al secondo posto con il 66% e con il 54% delle risposte.

Fra gli agricoltori più del 65% pensa che il tema cambiamenti climatici sia trattato troppo poco nel dibattito pubblico – spiega un focus dell’indagine Coldiretti/Ixè – mentre una fetta ancora più alta (66%) ritiene che debba essere una priorità della politica considerato che l’81,4% degli agricoltori ha dovuto affrontare tempeste, frane e inondazioni, il 64,5% si è trovato a gestire periodi siccitosi e il 58% combatte contro insetti e parassiti che prima non c’erano. “L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, con 14 miliardi di euro di danni negli ultimi dieci anni, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli e non è un caso se al nostro villaggio contadino a Bologna il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte abbia proposto proprio alla Coldiretti un patto per un Green new deal”, ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “i cambiamenti climatici si abbattono su un territorio reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire oltre ¼ della terra coltivata (-28%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari”.