Segnali di fumo tra Salvini e Di Maio (la storia di oggi della cannabis)

Conte: il tema non è all'ordine del giorno

MAG 9, 2019 -

Roma, 9 mag. (askanews) – E’ partita la crociata-annuncio di Salvini contro i cannabis shop, che sono quei negozi che vendono legalmente prodotti vari a base di Cbd o altri derivati della canapa, non contenenti percentuali ritenute illegali di sostanze psicoattive (come il Thc). “Stamattina è in corso la chiusura di tre cannabis shop che vendono droga a Macerata, Porto Recanati e Civitanova: bene, bene. Con oggi si comincia un guerra via per via, quartiere per quartiere, città per città. Gli spacciatori di morte in Italia non li voglio, il loro posto è la galera”. Così Salvini, durante un comizio a Pesaro.

“Sono contento che il modello Marche possa essere seguito in tutte le altre regioni”, ha aggiunto il ministro dell’Interno. Nelle Marche c’è il questore, Antonio Pignataro, che è particolarmente sensibile al tema della cannabis, nel senso che è contrario ai negozi attualmente legali, considerandoli l’anticamera della droga. Nei giorni scorsi, nella regione, erano stati sequestrati 25 prodotti considerati fuorilegge.

Intanto, il premier Conte, ha precisato che la chiusura dei negozi di “cannabis” non è all’ordine del giorno. La vicenda è rimbalzata sui social media con molte code polemiche. Chi ci vede una “vendetta” di Salvini sul M5s dopo il caso Siri (i 5 stelle hanno una posizione più aperta sulla cannabis) e chi “un’arma di distrazione di massa”. Mentre, sempre Salvini, attacca: “Mi aspetto che il senatore dei 5Stelle Mantero ritiri la proposta sulla droga libera. Non è nel contratto di governo e non voglio lo Stato spacciatore”.

Così, dal canto suo, Di Maio: “La lotta alla droga è come la pace nel mondo, la vogliamo tutti. Non vedo perché si debbano creare tensioni nel governo per una cosa che noi sosteniamo. Il ministro Salvini vuole chiudere i negozi irregolari che vendono queste sostanze, ben venga perché se sono irregolari non possono stare aperti. Il tema è che oltre a fare questo, lo pregherei anche di chiudere le piazze di spaccio della camorra, della mafia. Perché quando ci sono queste piazze di spaccio poi ci vanno di mezzo nelle loro guerre bambine di tre anni come è successo a Napoli qualche giorno fa. Però non c’è bisogno di creare nessuna tensione. E si preoccupi delle leggi che sono nel contratto di governo, vediamo di vederci in questi giorni come sto chiedendo per fare il salario minimo orario e la Flat Tax piuttosto di andare a scartabellare nelle leggi dei singoli senatori che non hanno i numeri in Parlamento per essere approvate”.

Ma Salvini, in serata, vuole l’ultima parola: “La droga fa male, se bisogna liberalizzare o legalizzare qualcosa parliamo della prostituzione, visto che far l’amore fa bene sempre, farlo in maniera protetta e controllata”. Così il ministro dell’Interno a Montegranaro nelle Marche.

Int2