Il ddl Pillon sull’affido condiviso va verso il superamento

M5s: ricercare massima condivisione con Lega e anche oltre maggioranza

APR 2, 2019 -

Roma, 2 apr. (askanews) – Il ddl Pillon all’esame del Senato che modifica il diritto di famiglia e introduce l’affido condiviso sembra destinato ad arenarsi o comunque a non andare avanti nell’iter parlamentare nella formulazione presentata dal senatore leghista. Anche su questo tema, che pure figura nel contratto di governo ma solo come ‘titolo’, la maggioranza gialloverde si è spaccata e il congresso di Verona sulla famiglia ha reso evidenti le diversità di posizioni.

Il capogruppo dei senatori M5s Stefano Patuanelli, interpellato a palazzo Madama, ha spiegato che “l’obiettivo è trovare il massimo della condivisione, che vada oltre le forze di maggioranza.

L’affido condiviso è nel contratto di governo, ma va declinato nel modo giusto. Si può partire dai testi che sono stati depositati per giungere ad una formulazione organica, anche tenendo conto delle audizione che sono state svolte in Commissione”. Alla domanda se il disegno di legge continuerà a portare il nome di ‘Pillon’, il capogruppo M5s ha risposto che “i ddl non hanno un nome, hanno un numero”.

Il provvedimento è all’esame della Commissione giustizia del Senato (dove sono state depositate in tutto 5 proposte di legge sull’argomento) che in sei mesi, da quando il ddl à stato incardinato, ha svolto 120 audizioni per raccogliere punti di vista e suggerimenti da parte degli esperti e di tutti i soggetti e le associazioni coinvolte. Ora dovrebbe iniziare la discussione generale, ma a questo punto il MoVimento 5 stelle ritiene utile abbandonare il provvedimento così come è stato scritto da Simone Pillon e lavorare ad un testo rinnovato, che tenga conto dei numerosi spunti emersi dalle audizioni ed anche delle proposte dei gruppi di opposizione. Il vice premier e leader leghista, Matteo Salvini, pur difendendo il testo presentato dal suo senatore, sembra aver acquisito che il ddl dovrà essere modificato. Ieri lo ha definito “un buon punto di partenza” per rivedere il diritto di famiglia, facendo così intendere che il testo non è blindato. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle pari opportunità, Vincenzo Spadafora ha usato termini netti: “il ddl Pillon è chiuso. Non arriverà mai in Aula”.

La senatrice Alessandra Maiorino, che per il gruppo M5s segue i temi dei diritti umani e delle pari opportunità, ha detto che “il testo sull’affido condiviso sarà riscritto, a partire dalle indicazioni emerse nel corso delle audizioni. Dobbiamo tutelare l’interesse del minore e il diritto di entrambi i genitori ad esercitare il rispettivo ruolo”. I temi che sono stati maggiormente oggetto di riflessione nelle audizioni hanno riguardato la mediazione (se e in quale fase introdurre la figura de mediatore) e l’assegno, che potrebbe essere rimodulato negli anni tenendo conto delle esigenze del minore.

Lsa MAZ