Papa Francesco ribadisce che bisogna difendere e accogliere migranti e rifugiati

Non si può risolvere la sfida con la logica della violenza

GEN 7, 2019 -

Roma, 7 gen. (askanews) – “Non si può risolvere la sfida della migrazione con la logica della violenza e dello scarto”. A tornare a lanciare un appello alla comunità internazionale e ai singoli Stati in favore dei migranti è stato oggi Papa Francesco. Nel suo discorso al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il pontefice ha ricordato che ogni Stato è chiamato a difendere rifugiati e migranti, a facilitare l’integrazione così come a dare la possibilità di tornare in patria in sicurezza. Così come riporta la Radio Vaticana, il Papa in questo senso ha espresso la sua gratitudine ai governi che hanno collaborato in favore dei migranti ed ha menzionato, in particolare, la Colombia che, assieme ad altri Paesi del Continente Sud Americano, ha accolto un ingente numero di persone provenienti dal Venezuela.

“In pari tempo, sono consapevole che le ondate migratorie di questi anni hanno causato diffidenza e preoccupazione tra la popolazione di molti Paesi, specialmente in Europa e nel Nord America, e ciò ha spinto diversi governi a limitare fortemente i flussi in entrata, anche se in transito. Tuttavia, – ha subito aggiunto – ritengo che a una questione così universale non si possano dare soluzioni parziali. Le recenti emergenze hanno mostrato che è necessaria una risposta comune, concertata da tutti i Paesi, senza preclusioni e nel rispetto di ogni legittima istanza, sia degli Stati, sia dei migranti e dei rifugiati”.

Francesco ha poi definito i Global Compacts su rifugiati e migranti ai quali il Vaticano ha aderito, “un importante passo avanti per la comunità internazionale che, nell’ambito delle Nazioni Unite, affronta per la prima volta a livello multilaterale il tema in un documento di rilievo”. E i due Compacts saranno, quindi, “importanti punti di riferimento” per politici e organizzazioni internazionali, nonostante la non-obbligatorietà giuridica dei due documenti e l’assenza di vari governi alla recente con Conferenza dell’Onu a Marrakech.

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