Condanna Maroni, Pizzul: ora è chiaro perché non si è ricandidato

"Se fosse stato presidente lombardo sarebbe scattata la Severino"

GIU 18, 2018 -

Milano, 18 giu. (askanews) – “Oggi è chiaro perché Maroni non si è ricandidato alla presidenza della Regione Lombardia: dopo innumerevoli rinvii e dilazioni ottenute con ogni mezzo dall’avvocato della difesa, il processo è arrivato al termine, con la condanna dell’ex presidente accompagnata dall’interdizione dai pubblici uffici estesa anche al suo ex capo segreteria Giacomo Ciriello e all’ex segretario generale della Regione Andrea Gibelli, attuale presidente di Fnm. Se Maroni oggi fosse stato presidente di Regione Lombardia sarebbe colpito dalla legge Severino, che prevede la decadenza dal ruolo di presidente”. E’ quanto ha dichiarato il capogruppo del Pd in Regione Lombardia, Fabio Pizzul, commentando la condanna a 1 anno per turbata libertà nella scelta del contraente inflitta oggi a Roberto Maroni dai giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano.

“Si è chiusa così, almeno dal punto di vista giudiziario – ha concluso Pizzul – una stagione di scandali che non ha certo fatto onore alla Regione Lombardia”.