Grasso: combattere mafia che stringe nei suo tentacoli anche Roma

"Cittadini a centro politica se si scalza potere malaffare"

NOV 24, 2017 -

Roma, 24 nov. (askanews) – “Da cristiano, ma anche come studioso, Sturzo comprese che per riportare i cittadini al centro della vita politica municipale occorreva scalzare il sistema di potere del malaffare locale”. Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso nel suo intervento al convegno “Don Luigi Sturzo un maestro per l’Italia di oggi e di domani”.

Grasso ha ricordato che Sturzo “fu uno dei pochi politici che denunciarono senza timore l’esistenza di una mafia criminale e non come innocuo costume isolano, da sociologo comprese le cause più profonde del fenomeno e le sue tendenze all’urbanizzazione”.

Già nel 1900 in un articolo proprio intitolato “Mafia”, ha continuato il presidente del Senato, “Sturzo denuncia la mafia “che stringe nei suoi tentacoli giustizia, polizia, amministrazione, politica; quella mafia che oggi serve per domani essere servita – sono parole di Sturzo – protegge per essere protetta, ha i piedi in Sicilia, ma afferra anche Roma”.

Per Sturzo, sono state ancora le parole di Grasso, “il riconoscimento dei diritti di libertà non poteva essere completato senza l’acquisizione dei diritti civili ed economici, prima, e politici, dopo, da parte del popolo. I successi politici e personali spinsero Sturzo a completare l’opera di rinnovamento e trasformazione iniziata a livello locale anche con una battaglia moralizzatrice della politica comunale, organizzando a livello nazionale il partito laico dei cattolici”.