Cooperazione, Braga: Italia aumenti sostegno a salute in Africa

La responsabile Ambiente del Pd alla conferenza Aidos-Global Fund

GIU 14, 2016 -

Roma, 14 giu. (askanews) – “E’ assolutamente importante che l’Italia torni ad essere uno dei principali paesi donatori per l’Africa e che incrementi, in generale, il sostegno alla salute dei paesi in via di sviluppo. In particolare quelli dell’Africa Sub-Sahariana. Gli interventi di lotta alle tre pandemie mondiali, quali Hiv, malaria e tubercolosi passano, oltre che dalla prevenzione e dall’accesso costante alle cure, anche dalla disponibilità di acqua potabile al fine di garantire a ciascun essere umano un’esistenza dignitosa e in salute e una maternità in sicurezza per le madri e il nascituro”. Lo afferma in una nota Chiara Braga, deputata e responsabile Ambiente del Partito Democratico, in occasione della conferenza stampa, oggi alla Camera dei deputati, promossa da Aidos e Global Fund per la presentazione del rapporto di azione globale contro l’Aids alla presenza, tra gli altri, della direttrice dell’Aics Laura Frigenti.

“Occorre poi – prosegue Braga – incentivare politiche di adattamento al cambiamento climatico, partendo proprio dai paesi più fragili. Infatti, di fronte all’impatto delle calamità naturali e fenomeni meteorologici estremi sempre più frequenti legati agli effetti dei mutamenti climatici in atto non sempre è possibile adattarsi e spesso milioni di donne, uomini e bambini sono costretti a fuggire. I migranti ambientali, secondo le Nazioni Unite, entro il 2050 costituiranno circa 200 milioni di rifugiati e nel 2060, nella sola Africa, ci saranno circa 50 milioni di profughi climatici. La grave questione delle migrazioni richiede che l’Italia, paese cardine nei rapporti Europa-Africa, assuma un ruolo di guida nella risoluzione delle cause strutturali che originano i fenomeni migratori. L’Africa – spiega – è infatti il continente che contribuisce meno alle emissioni di carbonio ma, tuttavia, si è dimostrato tra i più suscettibili ai cambiamenti climatici in atto. Detta vulnerabilità aggrava la povertà e le capacità di sostentamento così come la salute, distrugge la produzione agricola, acuisce le tensioni sociali per lo spostamento di migliaia di persone dalle campagne agli insediamenti urbani in cerca di cibo. Questo – conclude la deputata Pd – anche il senso della risoluzione presentata alle commissioni Ambiente e Esteri assieme alla collega Lia Quartapelle Procopio”.