Alcune delle cose che ha detto Meloni al Congresso della Cgil

"Inaccettabile l'assalto alla sede nazionale del sindacato"

MAR 17, 2023 -

Roma, 17 mar. (askanews) – Nel suo intervento al Congresso della Cgil di Rimini, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricordato Marco Biagi e definito “inaccettabile” l’assalto di forze di estrema destra alla sede del sindacato. Un passaggio, quest’ultimo, che ha raccolto un applauso seppur timido della paltea. “Tra due giorni – ha detto – ricorrerà l’anniversario dell’assasinio da parte delle Brigate rosse di Marco Biagi, di un uomo che ha pagato con la vita il suo contributo per riformare il mondo del lavoro, nello stesso agone nel quale tutti voi siete quotidianamente impegnati. E lo dico qui perché il sindacato è sempre stato impegnato nella lotta al terrorismo politico, e ha per questo anche pagato un prezzo molto caro”. “Noi pensavamo – ha aggiunto – che il tempo della contrapposizione ideologica feroce fosse dietro alla nostre spalle, e invece in questi mesi purtroppo a me pare che siano sempre più frequenti i segnali di un ritorno alla violenza politica. Lo abbiamo visto con l’inaccettabile assalto da parte di esponenti di estrema destra alla sede della Cgil, lo ritroviamo nelle minacce di movimenti anarchici che si rifanno alle Brigate rosse”. “Penso – ha sottolineato la premier – che sia necessario che tutte le forze, i sindacati, i corpi intermedi, combattano insieme questa deriva senza eccezioni, senza tentennamenti”. In precedenza aveva detto che “noi stiamo affrontando non un inverno, ma una glaciazione demografica. Io penso che per affrontare questo problema che è il nostro Pil demografico, gli anni di futuro che abbiamo davanti, la sfida sia quella di un piano imponente, economico ma anche culturale, per rilanciare la centralità della famiglia”. Quindi ha parlato del reddito di cittadinanza. “Atteso che neanche nell’idea iniziale del M5s era previsto il reddito di cittadinanza come un vitalizio ma come uno strumento transitorio, c’è gente che ha preso il reddito per tre anni e si è ritrovata alla condizione di partenza. Vi faccio una domanda: un ragazzo di 30 anni che lo ha preso per 3 anni senza aver migliorato la propria condizione di lavoro a 33 anni è più ricco o più povero?” “Il reddito di cittadinanza – ha aggiunto – ha fallito gli obiettivi perchè c’era a monte un errore: mettere nello stesso calderone chi poteva lavorare e chi no, dando a tutti la stessa risposta, sovrapponendo assistenza e politiche attive, disincentivando l’offerta di lavoro e favorendo il lavoro irregolare. Non credo che chi è in grado di lavorare debba essere mantenuto dallo Stato con i proventi delle tasse di chi lavora duramente percependo poco più di quello che prende chi ha il reddito di cittadinanza. Vogliamo tutelare chi non può lavorare ma per chi può lavorare la soluzione è proporre posti di lavoro dignitosi o percorsi di formazione, anche con un minimo di retribuzione, in settori in cui è richiesta la manodopera”. Parlando del salario minimo Meloni ha detto che “io credo che l’introduzione di un salario minimo legale non sia la strada più efficacie. Temo il rischio che la fissazione per legge diventi non una tutela aggiuntiva rispetto alla contrattazione, ma sostitutiva e questo finirebbe per fare un altro grande favore alle concentrazioni economiche che hanno come obiettivo rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori”. Quindi, rivolgendosi alla Cgil Meloni ha detto “se il nostro approccio è sincero, posso imparare anche da chi è distante da me, ma bisogna avere l’umiltà di non partire da un pregiudizio e io non intendo farlo perché voglio rappresentare tutti gli italiani. Rivendicate senza sconto le vostre istanze, a volte saremo d’accordo, a volte no ma vi garantisco che quelle istanze troveranno un ascolto serio e privo di pregiudizio perché questo è l’impegno che ho preso”. Bac/Afe/Pat/Int13