Roma, 6 mar. (askanews) – Secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE, nella settimana 24 febbraio-2 marzo 2023, rispetto alla precedente, si rileva una diminuzione di nuovi casi (26.658 vs 29.438), dei decessi (228 vs 244) e delle persone in isolamento domiciliare (144.636 vs 165.641). Stabili i ricoveri con sintomi (3.297 vs 3.331), mentre aumentano le terapie intensive (137 vs 133). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: decessi 228 (-6,6%, 228 negli ultimi 7 giorni, con una media di 33 al giorno rispetto ai 35 della settimana precedente); terapia intensiva: +4 (+3%); ricoverati con sintomi: -34 (-1%); isolamento domiciliare: -21.005 (-12,7%); nuovi casi: 26.658 (-9,4%). “Dopo l’aumento della settimana scorsa – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE – si registra un nuovo calo (-9,4%) dei nuovi casi settimanali, che rimangono comunque ampiamente sottostimati. Da oltre 29 mila nella settimana precedente scendono a oltre 26 mila, con una media mobile a 7 giorni di oltre 3.800 casi al giorno”. I nuovi casi aumentano in 4 Regioni (dal +5% del Molise al +63,2% della Valle d’Aosta), in calo le restanti 17. In 31 Province si registra un aumento dei nuovi casi, nelle restanti 75 si rileva una diminuzione. In nessuna Provincia l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti. Sul fronte del testing, per la Fondazione GIMBE si registra un aumento del numero dei tamponi totali (+5,3%): da 506.295 della settimana 17-23 febbraio a 533.212 della settimana 24 febbraio-2 marzo. In particolare i tamponi rapidi sono aumentati del 5,9% (+23.114), mentre quelli molecolari del 3,4% (+3.803). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività si riduce dal 4,9% al 4,4% per i tamponi molecolari e dal 6 % al 5,2% per gli antigenici rapidi. “Sul fronte degli ospedali – afferma Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione GIMBE – si segnala una sostanziale stabilità dei ricoveri in area medica (-1%), mentre sono in lieve risalita quelli in terapia intensiva (+3%)”. In termini assoluti, i posti letto COVID occupati in area critica, raggiunto il minimo di 126 il 24 febbraio, sono saliti a 137 il 2 marzo; in area medica, raggiunto il minimo di 3.177 il 17 febbraio, sono saliti a 3.297 il 2 marzo. Al 2 marzo il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti COVID è del 5,2% in area medica (dall’1,7% della Lombardia al 13,4% dell’Umbria) e dell’1,4% in area critica (dallo 0% di Basilicata, Marche, Molise, Provincia Autonoma di Trento e Valle d’Aosta al 4,4% della Sardegna). “In lieve aumento gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Mosti – con una media mobile a 7 giorni di 17 ingressi/die rispetto ai 13 della settimana precedente”. Secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE della settimana 24 febbraio-2 marzo 2023, sono “in stallo” le coperture dei richiami di vaccino anti Covid: si è al 31,2% per la quarta dose e al 15,3% per la quinta dose. Per quanto riguarda il secondo richiamo (quarta dose), al 2 marzo (aggiornamento ore 07.20) ne sono state somministrate 5.967.572. In base alla platea ufficiale (n. 19.119.772 di cui 13.060.462 over 60, 3.990.080 fragili e immunocompromessi, 1.748.256 di personale sanitario e 320.974 ospiti delle RSA che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale è fermo al 31,2% con nette differenze regionali: dal 14% della Calabria al 45% del Piemonte. Di quinte dosi ne sono invece state somministrate 482.887: in base alla platea ufficiale (n. 3.146.516 di cui 2.298.047 over 60, 731.224 fragili e immunocompromessi, 117.245 ospiti delle RSA che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quinte dosi è del 15,3% con nette differenze regionali: dal 5,4% della Campania al 29,1% del Piemonte. Sav/Int13
GIMBE: in calo i contagi Covid (-9,4%) e i decessi (-6,6%)
"Stabili ricoveri (-1%), lieve risalita delle t. Intensive (+3%)"
