Covid, Unibo: vaccini non hanno aumentato rischi patologie gravi

Studio ha analizzato per 18 mesi dati della popolazione di Pescara

GEN 18, 2023 -

Roma, 18 gen. (askanews) – I vaccini anti Covid-19 non hanno causato un aumento del rischio di eventi avversi come infarto, ictus, arresto cardiaco, miocarditi, pericarditi e trombosi venose profonde. Lo rivela lo studio “COVID-19 Vaccination Did Not Increase the Risk of Potentially Related Serious Adverse Events: 18-Month Cohort Study in an Italian Province” pubblicato sulla rivista “Vaccines” e coordinato da Lamberto Manzoli, medico epidemiologo e professore al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna. La ricerca – che ha coinvolto anche studiosi dell’Università di Ferrara e dell’ASL di Pescara – ha seguito per diciotto mesi, da gennaio 2021 a luglio 2022, l’intera popolazione della provincia di Pescara. Sono stati raccolti i dati sanitari dei residenti ed è stata analizzata la frequenza di alcune malattie gravi come malattie cardiovascolari, embolie polmonari e trombosi. Al termine dell’indagine, – evidenzia l’Università di Bologna – nessuna delle patologie esaminate è risultata più frequente tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati. “I risultati che abbiamo ottenuto mostrano in modo netto che tra i vaccinati non c’è stato un aumento di rischio di malattie gravi”, dice Manzoli. “Vi sono stati casi isolati negativi, ma il profilo di sicurezza dei vaccini utilizzati durante la pandemia è stato confermato: sarà ora importante continuare il follow-up su un periodo più lungo”. Lo studio – evidenzia Unibo – è al momento l’unico al mondo che ha potuto seguire la popolazione per più di un anno, prendendo in considerazione numerosi fattori tra cui l’età, il sesso e il rischio clinico dei partecipanti. I risultati ottenuti mostrano, in particolare, che sia i decessi registrati che l’insorgenza delle patologie prese in esame sono stati meno frequenti tra le persone vaccinate, indipendentemente dal sesso, dall’età e dal profilo di rischio clinico. L’analisi ha anche confermato che le persone vaccinate che hanno contratto il Covid-19 sono più protette contro il coronavirus rispetto a chi è guarito dopo aver contratto la malattia ma non è vaccinato. Una maggiore incidenza delle patologie considerate è invece emersa tra chi non ha contratto il Covid-19 e ha solo una o due dosi di vaccino, rispetto a chi ha tre o più dosi. “Questo dato controintuitivo è dovuto a un bias epidemiologico causato dalle restrizioni attuate durante l’emergenza”, spiega Manzoli. “I dati raccolti mostrano che l’83,2% delle persone vaccinate che non ha contratto il Covid-19 ha ricevuto almeno tre dosi di vaccino: chi ha ricevuto solo una o due dosi non ha completato il ciclo vaccinale o perché è deceduta o perché è stata scoraggiata dall’insorgenza di una malattia”.