Attanasio, la moglie: oggi non è giorno triste ma di rinascita

Con borse di studio lo ricordiamo concretamente. Avrebbe voluto così

FEB 22, 2023 -

Roma, 22 feb. (askanews) – E’ tornata, con le sue bimbe, nel luogo che ha strappato Luca alla sua vita. Ma lo ha fatto per lanciare un messaggio di speranza, di vita, di rinascita. Zakia Attanasio si trova a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, a due anni esatti dal terribile attentato all’ambasciatore italiano ucciso a Goma, nell’est del Paese. “Abbiamo deciso di tornare nel luogo della tragedia dove con Luca abbiamo creato un rapporto umano con bambine e donne in difficoltà. Ricordare Luca – dice Zakia ad askanews – è ricordarlo in modo concreto, lui era molto concreto. L’ambasciata, in collegamento con la Farnesina, ha lanciato il bando delle borse di studio. Il lancio è avvenuto dal luogo degli ultimi giorni di vita di Luca come ambasciatore. Poi è stata celebrata una messa, e infine ci sarà l’intitolazione della via dell’ambasciata a Luca. Questo è il messaggio: dare continuità a ciò che ha iniziato Luca”. “Oggi è una giornata difficile, è normale che sia così – prosegue la donna – ma con lo spirito di Luca, nella sua positività, dobbiamo rendere questo giorno non triste ma di continuazione e di rinascita. Lui continuerà a darci forza per ricordarlo nella maniera giusta”. “Con i suoi colleghi, con la sua seconda famiglia, la Farnesina, questo progetto – spiega ancora Zakia Attanasio – è stato pensato per ricordarlo nella maniera giusta e concreta. Grazie a queste borse di studio, ci sono giovani che potranno cambiare il loro futuro, rimanendo nella loro Patria”. Zakia Attanasio non andrà nell’est della Repubblica democratica del Congo. Laddove fu assassinato Luca, l’autista del convoglio Mustapha Milambo e il carabiniere della scorta, Vittorio Iacovacci. “In questo momento è impossibile recarsi all’Est – conclude Zakia – la situazione è molto complicata, dobbiamo aspettare quando è possibile. Rischiare non è il nostro obiettivo, aspetteremo il momento giusto”. Di Serena Sartini