Forti scosse di terremoto tra Turchia e Siria: quasi 1.600 morti

Farnesina: non ci sono morti e feriti tra italiani

FEB 6, 2023 -

Roma, 6 feb. (askanews) – Sono quasi 1.600 le persone morte dopo che due potenti terremoti hanno colpito la Turchia e la Siria nell’arco di 12 ore. Le autorità dei due Paesi temono che il bilancio delle vittime possa aumentare, mentre sono ancora in corso le operazioni di ricerca e soccorso sia sul territorio della Turchia meridionale, sia della Siria settentrionale. In una nota la Farnesina ha reso noto che “l’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri ha preso contatto con i connazionali presenti nel paese e sta agendo in stretto raccordo con le rappresentanze diplomatico-consolari italiane dell’area per verificare le condizioni delle comunità italiane nelle zone colpite. Al momento non risultano feriti o morti tra i connazionali”. I dati ufficiali dalla Turchia riferiscono di 1.014 morti e 5.383 feriti, oltre a 2.818 edifici crollati. In Siria si contano 592 morti, secondo il ministero della Salute e dei soccorritori nelle zone ribelli. I feriti sono più di 1.500. Intanto, la solidarietà internazionale si è fatta sentire, con offerte di aiuto che sono arrivate da tutte le parti del mondo, Russia e Cina, ma anche Stati uniti e Ue. Più di 10 squadre di ricerca e soccorso dell’Unione europea sono state mobilitate e sono già in viaggio per prestare aiuto. La prima potente scosa ha colpito nella notte e ha avuto una magnitudo di 7,7 con epicentro a Gaziantep, secondo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che ha parlato del peggior disastro per il paese dal 1939, quando un terremoto uccise oltre 32.000 persone e ne ferì più di 100.000. Il Centro Sismologico Mediterraneo Europeo (EMSC) ha poi annunciato una seconda scossa della stessa intensità a nord-est di Kahramanmaras a una profondità di due chilometri. Ci sono state più di 100 scosse di assestamento.