Papa Francesco in Sud Sudan: troppi bambini e madri soffrono nei campi profughi

In questo martoriato Paese essere rifugiato è un'esperienza consueta e collettiva

FEB 4, 2023 -

Città del Vaticano, 4 feb. (askanews) – “Vi ringrazio per le preghiere, per le testimonianze e per il vostro canto! Ho pensato a voi a lungo, portando nel cuore il desiderio di incontrarvi, di guardarvi negli occhi, di stringervi le mani e di abbracciarvi: finalmente sono qui, insieme ai fratelli con cui condivido questo pellegrinaggio di pace, per dirvi tutta la mia vicinanza, tutto il mio affetto. Sono con voi, soffro per voi e con voi”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso dell’incontro, questo pomeriggio, con gli sfollati interni del Sud Sudan presso la Freedom Hall di Giuba. Dopo la proiezione di un video con il commento della Vice Rappresentante Speciale del Segretario Generale nella Missione delle Nazioni Unite in Sud Sudan Sara Beysolow Nyanti, e aver ascoltato la testimonianza di tre bambini di altrettanti campi profughi, Francesco si è rivolto proprio ad uno di loro che aveva chiesto perché stesse soffrendo nel campo per sfollati. “Perché tanti bambini e giovani come te stanno lì, anziché a scuola a studiare o in un bel posto all’aperto a giocare? – ha risposto il Papa – Tu stesso ci hai dato la risposta, dicendo che è ‘a causa dei conflitti in corso nel Paese’. È proprio a motivo delle devastazioni prodotte dalla violenza umana, oltre che per quelle causate dalle inondazioni, che milioni di nostri fratelli e sorelle come voi, tra cui tantissime mamme con i bambini, hanno dovuto lasciare le loro terre e abbandonare i loro villaggi, le loro case”. “Purtroppo in questo martoriato Paese essere sfollato o rifugiato è diventata un’esperienza consueta e collettiva. Rinnovo perciò con tutte le forze il più accorato appello – ha detto Papa Francesco – a far cessare ogni conflitto, a riprendere seriamente il processo di pace perché abbiano fine le violenze e la gente possa tornare a vivere in modo degno. Solo con la pace, la stabilità e la giustizia potranno esserci sviluppo e reintegrazione sociale. Ma non si può più attendere: un numero enorme di bambini nati in questi anni – ha concluso il Papa – ha conosciuto soltanto la realtà dei campi per sfollati, dimenticando l’aria di casa, perdendo il legame con la propria terra di origine, con le radici, con le tradizioni”. Gci/Int2