Nunzio in Congo: sacrificio di Attanasio sprona a cercare la pace

Conflitto causato dall'economia di guerra per i minerali

GEN 24, 2023 -

Roma, 24 gen. (askanews) – L’Italia sostiene e appoggia il processo di pace nella Repubblica Democratica del Congo. “Lo dobbiamo per il sacrificio dell’ambasciatore Luca Attanasio”: lo afferma ad askanews il Nunzio apostolico a Kinshasa, monsignor Ettore Balestrero, alla vigilia del viaggio del Papa in Congo. Una visita che assume un significato ancora più importante, alla luce della situazione delicata che sta vivendo il Paese africano, in particolare nella zona orientale, con le forze armate impegnate contro il gruppo di ribelli M23. “L’Ambasciatore Attanasio era un amico – confessa mons. Balestrero – lo avevo conosciuto bene qui a Kinshasa. Non lontano dal luogo dove è stato ucciso, il Papa doveva celebrare la S. Messa. Adesso, però, quel punto è attraversato da una frontiera invisibile fra il territorio occupato dal M23 e quello controllato dall’esercito congolese. La situazione all’est della Repubblica democratica del Congo – prosegue il Nunzio – è veramente preoccupante e il conflitto appare quasi cronico. La ricchezza straordinaria del sottosuolo è la ragione fondamentale dell’importanza strategica dell’est per l’intera regione dei Grandi Laghi, ma direi anche per il mondo, ed è la causa principale dell”economia di guerra’ instauratasi in quella zona. La Repubblica democratica del Congo è la ‘Terra Promessa’ dei minerali strategici per la transizione ecologica: cobalto, coltàn, litio, rame, ecc. Ma questa ‘benedizione’ rischia di trasformarsi in una ‘maledizione’, a causa della cupidigia e della corruzione, ma anche dell’assenza delle istituzioni e degli indugi o degli interessi di vari attori strategici, all’interno e all’esterno del paese”. “L’Italia, insieme con l’Ue, appoggia i processi di pace di Nairobi e di Luanda e chiede che gli impegni adottati siano effettivamente rispettati. Si preoccupa delle popolazioni civili e chiede che si intraprenda un vero cammino di pace. Lo dobbiamo raggiungere anche per rispetto dell’Ambasciatore Attanasio e del suo sacrificio!”, conclude monsignor Balestrero.