L’ambasciatore russo in Vaticano protesta per le parole del Papa

Il diplomatico a un corrispondente della TASS: "Strane dichiarazioni attribuite a Papa Francesco"

NOV 29, 2022 -

Milano, 29 nov. (askanews) – L’ambasciatore russo in Vaticano Alexander Avdeev ha protestato contro le dichiarazioni del Papa pubblicate sulla rivista americana dei gesuiti America Magazine sulla crudeltà del personale militare russo. “La sera del 28 novembre ho fatto una presentazione ai vertici del servizio diplomatico vaticano, esprimendo indignazione per le strane dichiarazioni attribuite a Papa Francesco nella sua intervista pubblicata sul portale Americamagazine, edita negli Stati Uniti” ha detto l’ambasciatore a un corrispondente della TASS. Il diplomatico ha osservato che “l’unità del popolo russo multinazionale è incrollabile e nessuno potrà metterla in discussione”. Lo riporta la Tass. Sulla questione è intervenuto anche Alexander Gusev, citato come esperto da Ria Novosti con le seguenti dichiarazioni: “La nostra leadership, come le persone normali, lo percepisce (le presunte parole sulla crudeltà dei buriati e dei ceceni, ndr) con dolore nell’anima. Tuttavia, la nostra leadership prenderà contatto, in modo che non ci siano più dichiarazioni del genere in futuro” ha osservato Gusev. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha definito le parole del Papa “una perversione”. Secondo Tatyana Zonova, docente presso il Dipartimento di Diplomazia della MGIMO, una visita a Mosca per il Papa è ancora fuori discussione, perché “i rapporti tra il Vaticano e la Chiesa ortodossa russa sono estremamente tesi”. Nell’intervista pubblicata sul sito di America Magazine, le parole del Papa sono contestualizzate in un discorso chiaro e appaiono come una constatazione: “Quando parlo dell’Ucraina, parlo di un popolo martirizzato. Se hai un popolo martirizzato, hai qualcuno che lo martirizza” dice il Papa. “Quando parlo dell’Ucraina, parlo della crudeltà perché ho molte informazioni sulla crudeltà delle truppe che entrano. In genere, i più crudeli sono forse quelli che sono della Russia ma non sono della tradizione russa, come i ceceni, i buriati e così via. Certamente, chi invade è lo Stato russo. Questo è molto chiaro. A volte cerco di non specificare per non offendere e piuttosto di condannare in generale, anche se è risaputo chi sto condannando. Non è necessario che metta nome e cognome”. E poi aggiunge: “Il secondo giorno di guerra sono andato all’ambasciata russa [presso la Santa Sede], un gesto insolito perché il Papa non va mai in un’ambasciata. E lì ho detto all’ambasciatore di dire a [Vladimir] Putin che ero disposto a viaggiare a condizione che mi concedesse una piccola finestra per negoziare. [Sergey] Lavrov, il ministro degli Esteri ad alto livello, ha risposto con una lettera molto carina dalla quale ho capito che per il momento non era necessario”. Cgi/Int14