A Teheran la polizia spara nella metro. E’ il terzo mese di proteste, le ong: almeno 342 morti

il ministro degli Esteri iraniano accusa Israele e l'Occidente di fomentare la guerra civile nel Paese

NOV 17, 2022 -

Roma, 17 nov. (askanews) – Le forze di sicurezza iraniane hanno aperto il fuoco in una stazione affollata della metropolitana di Teheran e hanno picchiato donne che non indossavano copricapi obbligatori, mentre le proteste per la morte di Mahsa Amini sono entrate nel terzo mese. Numerosi filmati condivisi sui social media, spiega il Guardian, mostrano dei passeggeri che corrono verso le uscite, con molti che cadono e vengono calpestati, dopo che la polizia ha aperto il fuoco su una piattaforma della metro affollata. La polizia è stata anche filmata attraverso i finestrini dei treni mentre marciava all’interno delle carrozze e picchiava le donne con i manganelli. Amini, donna iraniana di 22 anni di origine curda, è morta mentre era in custodia della polizia morale il 16 settembre dopo essere stata arrestata per una presunta violazione del rigoroso codice di abbigliamento femminile in Iran. Le manifestazioni si sono intensificate martedì, quando gli organizzatori della protesta hanno chiesto tre giorni di azione per commemorare il “Bloody November” del 2019, quando centinaia di persone furono uccise durante le proteste contro l’aumento dei prezzi del carburante. Israele e le agenzie di intelligence occidentali stanno cercando di fomentare la guerra civile nella Repubblica islamica: lo ha detto oggi il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian. “Molti servizi di sicurezza, Israele e alcuni politici occidentali che hanno pianificato la guerra civile, la distruzione e la disintegrazione dell’Iran, dovrebbero sapere che l’Iran non è la Libia o il Sudan”, ha twittato Hossein Amir-Abdollahian. “Oggi i nemici hanno preso di mira l’integrità dell’Iran e l’identità iraniana. La saggezza del popolo ha deluso il nemico”, ha detto. Secondo l’Ong iraniana per i diritti umani Iran Human Rights, “almeno 342 persone, tra cui 43 bambini, sono state uccise durante le proteste in Iran. Quasi 100 manifestanti sono stati uccisi in un solo giorno nel ‘Venerdì di sangue’ del Baluchistan il 30 settembre, che costituiscono crimini contro l’umanità”. Coa/Ihr/Int14