Giappone, Kishida in crisi di consensi e sotto fuoco opposizione

Accuse di nepotismo, per nomina figlio a segretario esecutivo

OTT 6, 2022 -

Roma, 6 ott. (askanews) – Il primo ministro giapponese Fumio Kishida è sotto attacchi sempre più duri da parte dell’opposizione, in un momento di apparente fragilità del suo esecutivo e di crisi di consensi, in parte per l’onda lunga dell’assassinio del defunto ex primo ministro Shinzo Abe, che ha fatto emergere rapporti controversi tra membri del suo partito e del suo governo e la Chiesa dell’Unificazione, in parte per l’ultima polemica che lo riguarda più personalmente, cioè l’accusa di nepotismo dopo che ha nominato il figlio Shotaro suo segretario esecutivo. È in corso, in Giappone, la sessione di lavori della Dieta. Si tratta della prima occasione di confronto parlamentare per il governo Kishida, dopo il rimpasto di agosto. E, finito il momento fortemente emotivo dopo l’uccisione di Abe durante un comizio a luglio, i nodi stanno arrivando al pettine per il governo di un primo ministro in grave crisi di consensi nel paese e, quindi, con una posizione che potrebbe essere messa in discussione all’interno del suo Partito liberaldemocratico, che governa il paese. Kishida oggi ha resistito e non ha dato soddisfazione alla richiesta di silurare il ministro dell’economia Daishiro, dopo che sono venuti alla luce i suoi rapporti con la Chiesa dell’Unificazione, il controverso movimento religioso che fu del reverendo Moon. Questo culto è sotto la lente d’ingrandimento, dopo che l’uomo che ha ucciso Abe ha sostenuto di averlo fatto ritenendolo collegato al movimento spirituale, responsabile di aver spillato alla sua famiglia grandi cifre di denaro. Kishida ha protetto il suo ministro, affermando che Yamagiwa ha ammesso i collegamenti coi Moonies e ha promesso di tagliare questi rapporti. “Prenderemo adeguate misure per ristabilire la pubblica fiducia”, ha inoltre detto Kishida, assicurando che il Partito liberaldemocratico non avrà più alcun collegamento con la Chiesa dell’Unificazione. Un’indagine interna promossa dopo l’assassinio Abe ha rivelato che un gran numero di parlamentari del partito, che controlla il potere in Giappone in maniera quasi ininterrotta dagli anni ’50 del secolo scorso, ha una connessione al gruppo religioso. Yamagiwa, dal canto suo, ha sostenuto di aver semplicemente preso parte a eventi ospitati dalla Chiesa dell’Unificazione, assicurando a ogni buon conto di aver “sinceramente riflettuto” sul suo comportamento. Anche sull’altro fronte di attacco dell’opposizione, Kishida ha alzato uno scudo. Il primo ministro ha ricevuto pungenti critiche per aver nominato suo segretario esecutivo il figlio 31enne, Shotaro, ex dipendente del conglomerato Mitsui. Il capo del governo, però, ha detto di aver deciso sulla base dell’idea di “collocare la persona giusta al posto giusto”. Kishida è in forte crisi di consensi. I sondaggi delle ultime settimane danno il suo governo con una percentuale di sostegno attorno al 30 per cento, forse meno. Agli elettori non è piaciuta la sua decisione di tenere funerali di stato per Abe e non stanno apprezzando le sue contorsioni e quelle del suo partito rispetto alla questione della Chiesa dell’Unificazione. Inoltre le preoccupazioni economiche per la crisi energetica e per la fiammata dei prezzi mettono in dubbio anche la politica economica dell’esecutivo.