I filorussi si appellano a Putin per l’annessione dei territori occupati. L’Ue: i referendum sono falsi

Borrell: sono "un'altra violazione della sovranità e integrità" ucraine

SET 28, 2022 -

Roma, 28 set. (askanews) – Mentre i funzionari russi e le amministrazioni filorusse dei territori ucraini occupati rivendicano il successo quasi plebiscitario dei referendum di annessione alla Federazione russa, “l’Ue denuncia lo svolgimento di referendum illegali e il loro esito falsificato” nei territori dell’Ucraina occupati dalla Russia. “Questa è un’altra violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, in mezzo a violazioni sistematiche dei diritti umani. Lodiamo il coraggio degli ucraini, che continuano a opporsi e resistere all’invasione russa”, ha scritto oggi su Twitter l’alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza, Josep Borrell. Conclusi i referendum organizzati da Mosca, i capi delle regioni ucraine occupate dai russi interessate dal voto si sono invece rivolti al presidente russo Vladimir Putin, con un appello perchè le loro regioni siano annesse. Leonid Pasechnik, politico ucraino di etnia russa e capo filorusso della non riconosciuta Repubblica Popolare di Lugansk si è rivolto a Putin con una richiesta di considerare l’ingresso della cosiddetta Repubblica. Il capo della cosiddetta Repubblica popolare di Donetsk (DPR), Denis Pushilin ha detto di essersi già rivolto insieme con Pasechnik “al presidente (della Russia) e lui ha espresso sostegno: se i residenti del Donbass voteranno positivamente al referendum, sosterrà questa decisione”, ha affermato Pushilin. Intanto Volodymyr Rogov, presidente del movimento “Siamo insieme alla Russia”, membro del consiglio principale dell’amministrazione della regione di Zaporozhzie, ha affermato che il capo dell’amministrazione regionale, Yevgeny Balitsky, si rivolgerà al presidente russo Putin a seguito dei risultati del referendum. Vladimir Rogov, dopo la pubblicazione dei risultati del referendum nella regione ucraina ha affermato addirittura che Zaporizhzhia non fa più parte dell’Ucraina”. “Abbiamo già i risultati ufficiali del referendum. Zaporizhzhia non fa più parte dell’Ucraina, si è ufficialmente separata da quel Paese. La decisione è definitiva e irreversibile”, ha dichiarato. Dopo il conteggio del 100% dei voti del referendum che a Zaporizhzhia si è svolto dal 23 al 27 settembre nel bel mezzo dei bombardamenti, oltre il 93,11% degli abitanti – rivendicano i filorussi – ha votato a favore dell’adesione alla Russia. La Commissione elettorale di Zaporizhzhia ha dichiarato validi i risultati e non ha registrato violazioni o osservazioni durante la consultazione popolare. Il voto si è tenuto senza osservatori stranieri e completamente privo di qualsiasi riconoscimento internazionale. Stessi piani per il capo filorusso dell’amministrazione della regione di Kherson, Vladimir Saldo: ha detto che intende fare appello al presidente russo. La Duma di Stato dovrebbe prendere decisioni sui risultati dei referendum e per questo ha spostato le sessioni plenarie, che si terranno il 3 e 4 ottobre. Le sessioni plenarie della Duma di Stato della Federazione Russa si terranno quindi lunedì e martedì, ha affermato Vyacheslav Volodin, presidente della camera bassa del parlamento russo, osservando che il programma è stato modificato a causa della necessità di prendere (prima) decisioni legislative sulla base dei risultati dei referendum organizzati dai russi nelle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Zaporozhzhia e Kherson. Kiev non solo non riconosce i referendum, chiede anche nuove sanzioni contro la Russia per la violazione del diritto internazionale. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba afferma che i “referendum” che si sono tenuti in quattro regioni ucraine occupate dalla Russia sono “senza valore”. Lo riporta Reuters. Secondo l’agenzia di stampa, Kuleba ora chiede nuove e dure sanzioni internazionali contro la Russia. Cgi/ Int14