Giappone, domani A Tokyo i criticati funerali di stato per Abe

L'ex primo ministro assassinato a luglio

SET 26, 2022 -

Roma, 26 set. (askanews) – Tokyo si prepara per la cerimonia funebre di stato di domani dedicata al defunto primo ministro Shinzo Abe, assassinato a luglio durante la campagna elettorale, con grande pompa ma nello stesso tempo con un certo nervosismo per un evento che è considerato in Giappone piuttosto controverso. Il Giappone non è solito dedicare grandi esequie di stato per i suoi primi ministri. Nel dopoguerra è accaduto una sola volta: alla morte di Shigeru Yoshida, che fu l’architetto della rinascita nipponica dopo la disfatta nel secondo conflitto mondiale. Rispetto all’illustre precedente, però, la figura di Abe è più discussa, tanto che l’ostinazione con la quale il primo minsitro Fumio Kishida ha insistito nel portare avanti il progetto di esequie di stato parrebbe, a giudicare dai sondaggi, essergli costato parecchio in termini di consenso d’opinione. I funerali di stato si terranno a partire dalle 14 locali (ore 7 in Italia) presso il Nippon Budokan, una prestigionsa “venue” al centro di Tokyo nota nel mondo per i grandi concerti rock, che ha ospitato i Beatles, i Rolling Stones, Eric Clapton e tanti altri. Alla cerimonia prenderanno parte 4.300 ospiti, tra i quali 700 stanno affluendo in queste ore dall’estero. Tutti i presenti presso l’arena dovranno indossare mascherine, anche i leader stranieri presenti, come misura di prevenzione contro il Covid-19. A leggere messaggi di cordoglio saranno il primo ministro Fumio Kishida, i presidenti della Camera dei rappresentanti (Hiroyuki Hosoda) e della Camera dei Consiglieri (Hidehisa Otsuji), il presidente della Corte suprema Saburo Tokura. Dopodiché parlera Yoshihide Suga, che è stato collaboratore stretto di Abe e suo successore alla carica di primo minsitro. Suga prenderà la parola come rappresentante degli amici di Abe. L’imperatore Naruhito e l’imperatrice consorte Masako non prenderanno parte alla cerimonia, ma non si tratta di una presa di distanza. L’imperatore in carica solitamente non partecipa a funerali, nonostante la recente eccezione della partecipazione della coppia imperiale alle esequie e Londra della regina Elisabetta II: la morte, all’interno delle pratiche shinto che hanno nell’istituzione imperiali uno dei principali capisaldi, è considerata fonte d’impurità rituale. Presenzieranno invece sei membri della famiglia imperiale, capeggiati dal principe della corona (principe ereditario) Fumihito, la principessa della corona Kiko (moglie di Fumihito), la seconda figlia principessa Kako, oltre alla principessa Nobuko (vedova del principe Mikasa) con la prima figlia principessa Akiko. Inoltre parteciperanno la principessa Hisako (vedova del principe Takamado) con la prima figlia principessa Tsuguko. Per i giapponesi comuni, comunque, il giorno del funerale sarà un po’ come tutti gli altri: gli uffici e le scuole saranno aperti e il governo ha sottolineato che non ci saranno all’interno di queste ultime cerimonie per ricordare Abe, in modo da rispettare le idee individuali di tutti. Anche eventi sportivi e concerti si potranno tenere come previsto, né il governo chiederà o suggerirà di rimandarli. Invece gli uffici del governo avrannno la bandiera a mezz’asta. Le aree attorno alla venue delle esequie solenni sono sotto stretta sorveglianza di polizia. Il parco in cui si trova il Budokan sarà off limit per tutti i cittadini e potranno entrare solo gli invitati alle cerimonie. D’altronde il rischio di proteste c’è e un gruppo ha già annunciato in quel giorno una manifestazione di fronte all’edificio della Dieta, il parlamento nipponico. Molti cittadini considerano la figura di Abe altamente discutibile sia per gli scandali a cui è stato collegato nella sua carriera politica, sia per la sua pervicace azione politica per ridare al Giappone maggiori capacità in termini militari. Inoltre, le circostanze in cui è morto – ucciso da un uomo il quale ha dato come motivazione il fatto di ritenerlo collegato alla Chiesa dell’Unificazione, un culto che a suo dire avrebbe rovinato la sua famiglia a causa delle donazioni richieste – ha innescato un’indagine all’interno del Partito liberaldemocratico che ha rivelato un’ampia rete di collegamenti tra i parlamentari e il movimento cultuale fondato negli anni ’50 dal sudcoreano Reverendo Moon. Questo ha fatto calare i consensi per il governo liberaldemocratico di Kishida. Un tema controverso delle esequie solenni è il suo costo: 1,55 miliardi di yen (10,8 milioni di euro), secondo il governo nipponico. Secondo alcune stime probabilmente conservative sul lato britannico, le quali calcolano in 8 milioni di sterline (9 milioni di euro) il costo dei funerali della regina, potrebbe costare qualcosa in più di quello altamente simbolico di Elisabetta. Anche ai funerali di Abe presenzieranno molti alti dignitari mondiali: la vicepresidente degli Stati uniti Kamala Harris, il primo ministro indiano Narendra Modi, il primo ministro australiano Anthony Albanese, il primo monistro sudcoreano Han Duck-soo e quello singaporegno Lee Hsien Loong, il presidente vietnamita Nguyen Xuan Phuc e il primo ministro cambogiano Hun sen. Ci saranno – a titolo personale – alcuni esponenti provenienti da Taiwan, mentre la Cina, con la quale Abe ha avuto un rapporto difficile, invierà un vicepresidente della Conferenza nazionale consultiva politica, Wan Gang. Kishida avrà tre giorni abbastanza impegnati, perché prevede di effettuare 30 riunioni bilaterali contro questi leader stranieri in visita. Di fatto, un esercito di diplomazia funeraria. Il primo ministro ha sostenuto, nei suoi interventi nei quali ha giustificato la scelta di tenere i funerali di stato, fatta senza consultare la Dieta, cosa che ha fatto urlare allo scandalo l’opposizione, sostenendo che essa è motivata da un lato perché Abe è stato il premier più longevo del dopoguerra nipponico (otto anni e otto mesi a capo del governo), per il ruolo avuto da Abe nella ricostruzione post-tsunami del 2011 e per la natura violenta della sua morte, che equivale a un attacco alle fondamenta della democrazia nipponica. Però, secondo i sondaggi, la scelta non è stata apprezzata dai giapponesi. Una rilevazione effettuata dal Nikkei shimbun tra il 16 e il 18 settembre ha rivelato che il 60 per cento del campione era contrario alla cerimonia e solo il 33 per cento favorevole.