Astana Times: Kirill a vertice con Papa in Kazakhstan a settembre

Incontro a Gerusalemme in primavera saltato per guerra in Ucraina

AGO 4, 2022 -

Ucraina Roma, 4 ago. (askanews) – Secondo Astana Times, testata del Kazakhstan di lingua inglese, al congresso dei leader religiosi mondiali che si svolge nella capitale del paese dal 14 al 15 settembre è confermata, oltre la presenza di Papa Francesco che lo ha annunciato ufficialmente, anche quella, sinora non ufficializzata, del patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill. Sarebbe il secondo incontro tra Francesco e Kirill dopo quello – storico, perché avvenuto per la prima volta nella storia – di Cuba del 2016. Un incontro, questo, che assume una valenza particolare dopo l’avvio della guerra russa in Ucraina, difesa orgogliosamente dal patriarca ortodosso russo e stigmatizzata da un papa che in questi mesi non ha mai chiuso la porta al dialogo – suscitando l’irritazione di molti ucraini – ma non ha neppure lesinato critiche, quando ad esempio ha definito Kirill “il chierichetto di Putin”. L’incontro ipotizzato già prima dell’avvio della guerra, ripianificato a Gerusalemme in primavera, infine annullato proprio a causa della guerra in Ucraina, sembra ora essere confermato per settembre in Kazakhstan. “Il Capo della Chiesa Cattolica Papa Francesco, il Patriarca Kirill di Mosca e di tutte le Russie, il Grande Imam di al-Azhar Ahmed Mohamed Ahmed El-Tayeb, il Patriarca Theophilos III di Gerusalemme, e le delegazioni delle principali organizzazioni religiose e internazionali degli Stati Uniti, Europa e Asia prevedono di partecipare al Congresso”, scrive Astana Times in un articolo frutto di una intervista a Bulat Sarsenbayev, il presidente del Centro Nazarbayev per lo sviluppo del dialogo interreligioso e interciviltà che organizza il “settimo Congresso dei Leader delle Religioni Mondiali e Tradizionali”. “Devo notare che il Congresso unisce coloro che non sarebbero seduti insieme allo stesso tavolo da nessun’altra parte”, afferma il rappresentante del Kazakhstan. “Considerando la situazione geopolitica e la crisi post-pandemia in tutto il mondo, il ruolo dei leader religiosi nella risoluzione dei conflitti è più rilevante che mai”, prosegue. L’articolo ricorda che il primo congresso si è svolto nel 2003 “dopo gli eventi del 2001, quando si stava intensificando la radicalizzazione della società per motivi religiosi”. Le successive edizioni si sono svolte negli anni 2003, 2006, 2009, 2012, 2015 e 2018 sempre a Nur-Sultan.