Cina, a Xi verrà assegnato il titolo di “Leader del Popolo”?

In autunno il Congresso che sancirà il terzo mandato

LUG 27, 2022 -

Cina Roma, 27 lug. (askanews) – I titoli sono importanti ovunque, ma lo sono particolarmente in una società altamente ritualizzata come la Cina. Così, nel Paese del Centro, è in corso un dibattito che potrebbe apparire dei lana caprina all’estero, ma che ha un’importanza cruciale nel run-up che porterà in autunno alla consacrazion del terzo mandato per il presidente Xi Jinping nell’ambito del Congresso del Partito comunista cinese. Gli esperti di politica si domandano se Xi verrà chiamato o meno “Leader del Popolo”. Un lungo articolo pubblicato oggi dal South China Morning Post affronta la questione, segnalando un articolo del segretario generale della Commissione centrale di affari politici e legali cdel Partito, Chen Yixin, nella rivista di studi del Pcc ha pubblicato un articolo nel quale ha scritto: “Il nostro Partito e il nostro Paese sono così fortunati ad avere Xi Jinping come nucleo centrale del partito, ‘leader del popolo’ e comanxante delle forze armate. Egli ha il sostegno del popolo”. Nel richiamare insomma le tre cariche formali ricoperte da Xi – segretario del Pcc, presidente e presidente della Commissione militare centrale – Chen non ha usato il termine presidente ma “leader del popolo”. Precedentemente il titolo di “leader” è stati usato nella Repubblica popolare cinese solo due volte: la prima per il fondatore Mao Zedong, definito “Grande Leader”; la seconda per il suo successore Hua Guofeng, definito “Saggio Leader”. Tuttavia il periodo al vertice di Hua è stato breve (dal 1976 al 1981) e sfortunato, per cui la pratica è caduta in disuso. Ci sono altri segnali che Xi possa ricevere l’onore di essere indicato come “Leader del Popolo”. Una di questi è il fatto che la televisione pubblica CCTV ha lanciato un sito specifico intitolato “Xi Jinping: il leader del popolo”. Alcuni studiosi ritengono anche che questa attribuzione possa venire inscritta nella costituzione di partito, che già messo sullo stesso piano Xi e Mao. L’eventuale assegnazione del titolo di “Leader del Popolo” a Xi, peraltro, confermerebbe una valutazione che è piuttosto diffusa tra gli osservatori della Cina: cioè che l’attuale presidente intenda mantenere il suo potere a vita. Se, infatti, i titoli di presidente della Rpc-segretario generale del Pcc-presidente della Commissione militare centrale sono senza limiti di mandato, ma comunque trasmissibili a un successore, un titolo creato ex novo su misura per Xi non sarebbe trasferibile. Xi ha già mandato gambe all’aria la prassi che si era consolidata dopo l’epoca di Deng Xiaoping. Sia Jiang Zemin sia Hi Jintao avevano mantenuto le loro cariche per due mandati quinquennali – anche se Jiang si era tenuto il titolo di presidente della Commissione miltiare centrale per un biennio extra – e il carisma di Xi non fa al momento intravvedere possibili successori. Sebbene il culto della personalità sia stato bandito in Cina all’epoca di Deng, nei media ufficiali e tra i vertici della nomenklatura c’è una fortissima spinta alla loro del capo, come non si vedeva dai tempi di Mao.