Seoul, presidente indaga su predecessore per rimpatrio nordcoreani

Vicenda di due pescatori Yoon sospetta "crimine contro umanità"

LUG 13, 2022 -

Nordcorea Roma, 13 lug. (askanews) – L’ufficio della presidenza sudcoreana ha annunciato che il nuovo capo dello stato Yoon Suk-yeol intende fare luce sul rimpatrio in Corea del Nord di due pescatori avvenuto nel 2019 trattantolo come un possibile “crimine contro l’umanità” eventualemnte commesso dall’amministrazione precedente. L’ha riferito oggi in conferenza stampa la portavoce presidenziale Kang In-sun. La dichiarazione è venuta dopo che il ministero dell’Unificazione ha diffuso 10 foto che mostrano i due nordcoreani trascinati al di là del confine inter-coreano, apparentemente contro la loro volontà, nel 2019. Allora alla presidenza c’era Moon Jae-in, che era stato protagonista di un tentativo di disgelo con il leader nordcoreano Kim Jong Un. In una delle immagini diffuse si vede uno degli uomini che punta i piedi per cercare di resistere ai soldati nordcoreani che lo trescinano al di qua della Linea di demarcazione all’interno del villaggio della tregua di Panmunjom. Entrambi i i pescatori sono bendati e le loro mani legate con corde. “Se fossero stati portati con la forza al Nord pur avendo manifestato la loro intenzione di fuggire, questo sarebbe un crimine anti-umanitario e un crimine contro l’umanità che viola sia le leggi internazionali, sia la Costituzione”, ha affermato Kang. “Il governo di Yoon Suk-yeol – ha continuato – determinerà pienamente la verità dietro questo caso in modo da ristabilire i valori universali di libertà e diritti umani”. La vicenda, in realtà, è più articolata di come appaia dalla semplice visione delle fotografie. I marinai nordcoreani, arrivati sulle coste del Sud, avevano confessato di aver ucciso altri 16 membri dell’equipaggio della loro imbarcazione per scappare in Corea del Sud. Ma il governo di Moon aveva giudicato le loro intenzioni come insincere e li aveva rispediti al Nord, dove è molto probabile che i due abbiano dovuto affrontare le punizioni più dure. All’epoca il rimpatrio aveva preodotto feroci polemiche, anche perché Moon e il suo governo erano stati accusati in diversi casi di aver favorito Pyongyang dall’opposizione. Yoon sta facendo rivivere quele accuse, tra le quali anche quelle relative all’uccisione di un funzionario dell dipartimento pesca della Corea del Sud vicino al confine nel 2020: in quel caso il governo affermò che l’ufficiale era stato ucciso mentre cercava di tradire fuggendo in Corea del Nord. Ma il mese scorso la Guardia costiera e l’esercito sudcoreani hanno cambiato versione e hanno sostenuto che quella spiegazione appare infondata. Kang oggi ha sostenuto che le immagini che mostrano i pescatori i quali “fanno di tutto per non essere trascinati è chiaramente dalla spiegazione data dal governo di Moon Jae-in che essi non avevano alcuna intenzione di chiedere rifugio”. Le immagini hanno suscitato dubi su cosa il governo di Seoul intenda fare: non è affatto consueto che il ministero dell’Unificazione fornisca immagini dei rimpatri. E la diffusione delle immagini viene dopo che la “luna di miele” tra Yoon e gli elettori – a giudicare dai sondaggi – è ampiamente terminata.