Lunedì 23 maggio 2022 - 14:21
Dodici paesi entrano nell’IPEF, raggruppamento asiatico a guida Usa
Un accordo economico che copre il 40% del Pil mondiale

Al documento hanno acderito Australia, Brunei, India, Indonesia, Giappone, Corea del Sud, Malaysia. Muova Zelanda, Filippine, Singapore, Tailandia e Vietnam, oltre naturalmente agli stessi Stati uniti.
Il nuovo raggruppamento, secondo la Casa bianca, copre qualcosa come il 40 per cento del Pil di tutto il pianeta.
La dichiarazione congiunta afferma che il partto aiuterà a “preparare collettivamente le economie per il futuro”, dopo le difficoltà alle catene di fornitura innescate dalla pandemia Covid-19 e dall’invasione russa dell’Ucraina.
L’annuncio è stato fatto a Tokyo, nella seconda tappa del primo viaggio in Asia del presidente americano, dopo la sua elezione.
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, dal canto suo, ha mantenuto un profilo basso rispetto all’IPEF. In un collegamento virtuale con la Commissione economica e sociale Onu per l’Asia e il Pacidico ha ricordato come Pechino sia impegnata in diversi patti commerciali regionali – il Partenariato economico regionale complessivo (RCEP) e il Partenariato trans-Pacifico complessivo e progressivo (CPTPP) – e intenda mantenere un approccio “ad alto livello di apertura, spingendo per una costruzione di alta qualità dell’Iniziativa Belt and Road, facilitando l’interconnessione dell’Asia-Pacifico e salvaguardando la sicurezza e la stabilità della catena di forniture regionale”.
L’IPEF, secondo quanto ha detto ieri la segretaria al commercio Usa Gina Raimondo, rappresenta “un punto di svolta nel ristabilire la leadership economica usa nella regione e rappresenta per i paesi dell’Indo-Pacifoco un’alternativa all’approccio cinese a questi temi critici”.
