Terremoto nell’Ue, direttore di Frontex costretto a dimissioni

Guidava l'Agenzia dei guardacoste e guardie di frontiera dal 2015

APR 29, 2022 -

Ue Bruxelles, 29 apr. (askanews) – Le dimissioni, oggi a Varsavia, di Fabrice Leggeri, il direttore esecutivo dell’Agenzia Ue per il controllo delle frontiere esterne dell’Unione, Frontex, sono state salutate con favore a Bruxelles dai gruppi del Parlamento europeo (in particolare i Socialisti e Democratici, i Verdi, la Sinista e la delegazione del M5s) che da tempo ne avevano criticato la condotta, troppo guidata dalla visione dell’Europa fortezza, e troppo poco dal rispetto dei diritti fondamentali, e in particolare dai diritti dei richiedenti asilo, dall’imperativo del soccorso in mare per le persone in pericolo, dal divieto dei respingimenti di massa dei migranti irregolari. Le dimissioni di Leggeri e di altri due membri del personale di Frontex sono la conseguenza delle conclusioni di un’indagine dell’Olaf, l’Ufficio antifrode dell’Ue, riguardo ai comportamenti di queste tre persone e alla loro gestione dell’Agenzia. Il rapporto dell’Olaf, ancora confidenziale, dovrebbe riguardare, tra l’altro, le denunce della stampa e delle Ong riguardo a operazioni di respingimento illegale dei migranti in mare, che Frontex avrebbe coperto, se non addirittura effettuato essa stessa. Alla fine del suo comunicato in cui ha annunciato la decisione di accettare le dimissioni di Leggeri, “alla luce delle indagini dell’Olaf”, il Consiglio d’amministrazione di Frontex “afferma chiaramente che un controllo effettivo delle frontiere e la protezione dei diritti fondamentali sono pienamente compatibili. Il mandato dell’Agenzia – conclude la nota del Consiglio d’amministrazione – è chiaramente definito nel regolamento Ebcg”, la normativa sulle guardie di frontiera e sui guardacoste europei, modificata nel 2019, che costituisce la base giuridica di Frontex. La questione della “missione” dell’Agenzia è particolarmente rilevante. Nella lettera, inviata ieri, in cui ha presentato le sue dimissioni al Consiglio d’amministrazione, Fabrice Leggeri spiegava di aver preso questa decisione “perché sembra che il mandato di Frontex in base al quale sono stato eletto” nel 2015 “e riconfermato nel giugno 2019 sia stato silenziosamente ma effettivamente modificato”. Va notato che alle domande dei media che hanno investigato negli ultimi anni sui numerosi casi di respingimenti di migranti da parte di alcuni paesi Ue (in particolare la Grecia) e che Frontex non avrebbe impedito, o avrebbe addirittura facilitato, finora l’Agenzia aveva sempre riposto che il suo mandato non prevedeva il controllo delle azioni degli Stati membri.     Il portavoce capo della Commissione europea Eric Mamer, durante il briefing per la stampa di oggi ha risposto con un visibile imbarazzo ai giornalisti che ricordavano come l’Esecutivo comunitario abbia sempre appoggiato l’operato di Frontex e del suo direttore. “La Commissione – ha affermato – ha sempre operato affinché l’Agenzia rispettasse il suo mandato nelle condizioni previste”. Ma, ha detto ancora Mamer, “Frontex opera probabilmente nell’area più delicata della politica dell’Ue, un’area piena di sfide umane, politiche e organizzative con cui pochissime altre organizzazioni devono confrontarsi. Perciò, è del tutto normale aspettarsi che un’organizzazione cresciuta rapidamente in mezzo a queste crescenti sfide che l’Ue ha dovuto affrontare, non necessariamente abbia agito sempre nel modo in cui ci saremmo aspettati. Tutte le istituzioni devono migliorare continuamente ed è su questo che ci concentriamo”. Significativamente, il portavoce capo della Commissione, ha poi citato Jean Monnet, uno dei “padri fondatori” dell’integrazione europea (“Niente è creato senza gli uomini, niente permane senza istituzioni stabili”), per sottolineare che bisogna distinguere il ruolo e l’importanza delle istituzioni dal comportamento delle persone che le rappresentano. “L’importante è che le istituzioni rispettino il loro mandato – ha insistito -, non solo attraverso uno specifico individuo, per quanto importante sia, ma attraverso la loro struttura, e tutti coloro che contribuiscono, il loro partenariato con altri eccetera. Frontex è un elemento estremamente importante nella nostra politica e resterà tale”, ha concluso Mamer. Infine, a un giornalista che chiedeva se il mandato di Frontex sia stato modificato dopo il 2019, come indica Leggeri nella sua lettera, la portavoce della Commissione per gli Affari interni, Anitta Hipper ha risposto: “No, non in questo senso, la missione di Frontex è stata sempre quella di proteggere le frontiere e di sostenere i diritti fondamentali nel farlo”. Il mandato quindi, “non è stato rivisto nel senso di dare più potere all’Agenzia”, ha concluso Hipper.