Uzbekistan, rimpatriati 530 cittadini da zone di conflitto dal 2019

Modello basato su famiglia e comunità, strategia reinserimento

APR 11, 2022 -

Uzbekistan Roma, 11 apr. (askanews) – Più di 530 persone sono state rimpatriate in Uzbekistan nel 2019-2021 da regioni svantaggiate e zone di conflitto come Siria, Iraq e Afghanistan. Lo ha rilevato alla tavola rotonda tematica il professor Akmal Saidov, primo vicepresidente della Camera legislativa dell’Oliy Majlis, il Parlamento dell’Uzbekistan, e direttore del Centro nazionale per i diritti umani (NCHR). La tavola rotonda è stata organizzata dal Senato dell’Oliy Majlis dell’Uzbekistan, dai Commissari dell’Oliy Majlis per i diritti umani e i diritti dei bambini, dall’NCHR, dall’Ufficio regionale dell’ONU OHCHR per l’Asia centrale. L’incontro è stato dedicato al rafforzamento del ruolo e delle capacità delle istituzioni nazionali per i diritti umani nel monitoraggio e nella valutazione delle attività per il reinserimento e la risocializzazione dei rimpatriati dalle zone di conflitto. Il professor Akmal Saidov ha sottolineato che il governo dell’Uzbekistan, nell’ambito di una politica umanitaria, ha effettuato cinque operazioni speciali “Mekhr” (significa “gentilezza” in lingua uzbeka) per evacuare i cittadini dell’Uzbekistan dai suddetti paesi. Più di 120 donne e circa 380 bambini, secondo il bilancio dei rimpatriati. Il governo dell’Uzbekistan ha adottato atti normativi e legali per il loro adattamento sociale e ha creato commissioni interdipartimentali nazionali e territoriali, che hanno attuato misure di riabilitazione e adattamento sociale per i rimpatriati, il loro impiego e l’inserimento dei bambini negli asili e nelle scuole. Il 15 marzo 2022, nell’ambito della 49a sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, è stato presentato un rapporto dal Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla promozione e la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali nella lotta al terrorismo, Fionnuala D. Ní Aoláin, dopo una visita in Uzbekistan dal 29 novembre al 7 dicembre dello scorso anno. Il relatore ha molto apprezzato le attività del governo dell’Uzbekistan nel rimpatrio e nel reinserimento di donne e bambini provenienti da Siria, Iraq e Afghanistan: il modello di rimpatrio creato in Uzbekistan e basato sulla famiglia e sulla comunità è un esempio di buone pratiche e garantisce il superiore interesse del bambino e il pieno reinserimento delle donne.