Canada, gli autoctoni chiedono al Papa di visitare il paese

E accesso a archivi, bolle storiche da cancellare, risarcimenti

MAR 31, 2022 -

Canada Città del Vaticano, 31 mar. (askanews) – La prima richiesta, per la quale attendono una risposta già domani, quando prenderà la parole in una udienza a loro riservata, è un viaggio in Canada: gli autoctoni canadesi a Roma in questi giorni per raccontare al papa il “genocidio culturale” subito nelle scuole residenziali cattoliche, proporranno a Francesco una serie di azioni concrete. Ognuno dei tre gruppi che il papa ha ascoltato quasi in silenzio in questi giorni, Inuit, Métis – lunedì – e Prime Nazioni – oggi – ha una propria agenda e specifiche richieste. Le richieste verranno formalizzate domani durante l’ultima udienza, quando il papa li riceverà tutti insieme e pronuncerà un discorso prvedibilmente di “mea culpa” a nome della Chiesa cattolica. Tra i punti sollevati, a quanto filtrato in questi giorni, la revoca formale delle bolle papali che all’epoca della “scoperta dell’America” spartirono il territorio e lo assegnarono a Spagna e Portogallo, senza prendere in considerazione le popolazioni autoctone. Altre richieste, indirizzate sia al papa che alla conferenza episcopale canadese, l’accesso agli archivi della Chiesa, che, come esposto oggi in conferenza stampa dalla delegazione delle Prime nazioni, “può aiutare a portare avanti la riconciliazione con queste famiglie che non sanno ancora cosa è successo”. E ancora, “il sostegno per percorsi di sanità mentale”, e forme di “risarcimento”. La richiesta che però più torna nei pourparlers informali attorno al palazzo apostolico, in questi giorni, è la speranza che, dopo averli accolti a Roma, il papa 85enne accetti di recarsi in visita in Canada per chiedere scusa, a nome della Chiesa, nel luogo stesso dove ai bambini indigeni, strappati alle famiglie, venne vietato di mantenere la propria identità culturale e linguistica. Una prospettiva che, per gli autoctoni canadesi, potrebbe materializzarsi già questa estate.