Giovedì 3 marzo 2022 - 14:51
Kishida: no a bombe nucleari Usa in territorio Giappone
Ma il paese "deve essere pronto ai cambiamenti di scenario"

Abe, da sempre un sostenitore della revisione dell’articolo 9 della Costituzione giapponese che impedisce al Giappone di detenere forze armate offensive, nei giorni scorsi ha invitato a ragionare sull’ipotesi di ospitare armi nucleari statunitensi nel territorio nipponico.
Il Giappone, dal dopoguerra, è vincolato ai cosiddetti “hikaku san-gensoku”, cioè i “tre principi non nucleari”: non possdere, non produrre e non introdurre armi nucleari in Giappone.
Kishida – che è compagno di partito di Abe – già nei giorni scorsi aveva fatto capire di essere contrario all’ipotesi proposta dall’ex primo ministro. D’altronde, l’attuale premier è un parlamentare eletto a Hiroshima, che con Nagasaki condivide il triste primato di essere le uniche due città del mondo ad aver subito bombardamenti atomici, nel 1945 da parte degli Stati uniti.
“Il Giappone ha bisogno di un fondamentale aggiornamneto delle sue capacità di difesa”, ha concesso il primo ministro parlando in una conferenza stampa in parte dedicata alla vicenda ucraina, prima di annunciare un nuovo stock di sanzioni nei confronti della Russia e della Bielorussia.
Kishida ha ricordato di essere il “primo ministro dell’unico paese che ha subito bombardamenti atomici e cittadino orginario della città che ha subito un bombardamento atomico, Hiroshima” e – rispondendo a una domanda – ha detto di credere che “con le nostre capacità di difesa, sostenute anche dall’alleanza di sicurezza con gli Stati uniti, siamo in grado di difendere il popolo giapponese” mantenendosi vincolati ai “tre principi non nucleari”.
Però – ha aggiunto Kishida – “le situazioni cambiano e non si può restare inerti, con le mani in mano, mentre si verificano questi cambiamenti”. Quindi è “importante che il nostro paese abbia un approccio di analisi su ciò che serve e su quali preparativi fare rispetto alle evenienze”.
