Cina, sdegno dopo suicidio 17enne: abbandonato due volte da genitori

Tra i motivi che hanno portato alla morte anche il cyberbullismo

GEN 24, 2022 -

Cina Roma, 24 gen. (askanews) – Ha avuto un epilogo tragico una storia che ha suscitato passione e commozione, ma anche i peggiori spiriti animali nella cybersfera cinese. Liu Xuezhou, 17 anni, è stato trovato morto, apparentemente suicida, stamani. Ma non si tratta di una delle tanti morti volontarie di adolescenti: Liu era salito all’onore delle cronache per la sua drammatica vita. Venduto da piccolissimo dai genitori, li aveva in seguito cercati e trovati grazie ai social network. C’era stato un ricongiungimento, ma poi – ancora una volta – i genitori l’avevano abbandonato. Coloro che seguono i post di Liu su Weibo – il “Twitter cinese” – stamani presto hanno trovato un messaggio del ragazzo che manifestava un chiaro intento suicida. La polizia di Sanya, ad Hainan, ha avviato una ricerca disperata, ma sono stati alla fine semplici cittadini, messisi in cerca anche loro dopo aver letto il post, a trovarlo ancora vivo. L’hanno portato in ospedale, ma purtroppo i medici non sono riusciti a salvarlo. Il ragazzo era diventato famoso dopo che la sua storia era divenuta virale. La vicenda di Liu è particolarmente dolorosa. Venduto nel 2005, era rimasto orfano dei genitori adottivi, due contadini della provincia di Hebei, dopo che questi erano morti per un’esplosione della loro casa. Il bambino era così passato di famiglia in famiglia. Infine aveva lanciato una ricerca online che era diventata virale, grazie alla quale alla fine del 2021 era riuscito a rintracciare i genitori biologici e, anche con l’aiuto della polizia, a incontrarli. Sul suo profilo Weibo si possono vedere le foto dell’incontro con il padre, Ding Shuangquan, e con la madre, Zhang. La coppia ha divorziato ed entrambi hanno formato nuove famiglie. Per Xuezhou, insomma, non c’era spazio nelle loro vite. Questo mese Liu aveva postato sui social media Weibo e Douyin – il TikTok cinese – un messaggio in cui annunciava che i genitori biologici avevano deciso di tagliare i ponti con lui per la seconda volta. Oggi, nel suo messaggio di addio su Weibo composto di 10mila caratteri, ha scritto: “Sono stato abbandonato due volte dai miei genitori biologici”. Nella versione data dai genitori biologici la scorsa settimana, Liu avrebbe chiesto loro un luogo dove vivere. I due hanno sostenuto che il ragazzo voleva costringerli a comprargli una casa, cosa che non avrebbero potuto fare per mancanza di risorse. La madre, Zhang, parlando a Shangyou News, ha accusato il ragazzo: “Se fosse stato nostro figlio, non sarebbe dovuto starsene da parte e non essere così sospettoso persino da registrare le nostre conversazioni? Suo padre s’è risposato e io pure. Ha tentato di costringerci a comprargli una casa, ma noi non abbiamo soldi abbastanza per farlo”. Liu, dovendo abbozzare incredibilmente una difesa anche rispetto al branco cyber che si è accanito contro di lui, ha risposto all’accusa affermando che i genitori non gli hanno consentito di vivere con loro e hanno rifiutato anche di permettergli di visitare le loro case. Quindi lui si è trovato costretto a chiedere “o di affittare o di comprare una casa per me, perché sono senza fissa dimora”. Una difesa, appunto, perché dopo che le dichiarazioni dei genitori biologici sono state pubblicate, il ragazzo è stato sommerso di accuse e insulti online. “Ci sono state persone che mi hanno attaccato e maledetto su Douyin e Weibo negli ultimi giorni”, ha scritto nella nota di suicidio. “Mi hanno detto di ‘andare all’inferno’ e mi hanno insultato con epiteti irripetibili”, ha continuato. Il cyberbullismo, che è un grave problema nella cybersfera non solo cinese, ha contribuito in maniera certamente decisiva nella scelta di suicidarsi. L’ha detto lui stesso, definendo questi attacchi insostenibili. Liu giovedì scorso aveva dichiarato che avrebbe denunciato i suoi genitori per averlo abbandonato due volte. Aveva accusato un suo insegnante di aver abusato sessualmente di lui. Tutte accuse che ora assumono una nuova portata, alla luce sinistra del gesto finale con cui un diciassettenne ha cancellato un futuro ancora tutto da scrivere.