A Lubiana la mostra Venezia – Embrione del nuovo spazio terrestre

GEN 18, 2022 -

Slovenia Roma, 18 gen. (askanews) – Si chiude presso l’Istituto Italiano di Cultura di Lubiana la mostra Venezia – Embrione del nuovo spazio, in collaborazione con ZRC SAZU e Galerija Fotografija. Disegni: Marko Pogacnik. Fotografie: Bojan Brecelj Curatore: Barbara Ceferin, Galerija Fotografija Fin dal 1983 Marko Pogacnik e Bojan Brecelj hanno esplorato la città acquatica di Venezia, ciascuno a modo suo, Bojan come fotografo e Marko come disegnatore, lavorando nel campo della geomanzia e della cura della Terra. Hanno pubblicato assieme parecchi libri in diverse lingue sui propri progetti riguardanti Venezia. Il primo nel 1986 negli Stati Uniti nel 2008 da Lindisfarne col titolo “Venezia: scoperta di un percorso nascosto”. Bojan e la propria macchina fotografica hanno accompagnato Marko in molti dei suoi laboratori pubblici dedicati a questa città acquatica unica. Bojan ha pure vissuto per un anno nella Laguna, quasi sempre nella propria barca di legno, aspirando ad avvicinarsi ai segreti di Venezia. L’esposizione e gli eventi collaterali si legano alla loro ultima esplorazione di Venezia, condotta nel 2020. Il nucleo principale della mostra presenta alternate in disposizione ritmica 76 fra fotografie di Bojan Brecelj ed opere grafiche originali di Marko Pogacnik. Scopo dell’esposizione è avvicinare le persone a Venezia come spazio attuale del pensiero creativo e dello sviluppo di nuove forme di convivenza globale. “Il processo di creazione di uno sguardo diverso su Venezia inizia, quando Marko Pogacnik e Bojan Brecelj, partecipando alla Biennale di Venezia nel 1978 assieme al gruppo artistico “Družina v Šempasu (La famiglia a Šempas)” (1971-79), notarono che la civiltà può esser generata dal principio femminile dell’acqua, anziché sorgere dalla densità della materia. Nei 40 anni seguenti i due autori pubblicano svariati libri legati ad una visione alternativa di Venezia, Marko con testi e disegni, Bojan con le fotografie che li integrano. Lo scopo di queste opere è mostrare la possibilità per la cultura umana di svilupparsi in modo diverso da come avviene oggi nella civiltà contemporanea dominata dal maschile, che mette la guerra al di sopra della pace e del generale benessere dell’umanità. L’anno scorso, subito prima dell’inizio della crisi planetaria causata dalla pandemia, Marko nota che a Venezia lo spazio della laguna è radicalmente cambiato, come se la città avesse abbandonato i suoi tanto decantati trascorsi, rivelando un segreto fino a quel momento gelosamente custodito. Si tratta del potenziale che lo spazio di Venezia ha per servire la Terra facendo da utero per la creazione di un nuovo spazio planetario in grado di offrire all’umanità e agli altri esseri possibilità completamente nuove e confortanti per la prossima evoluzione della nostra civiltà. Partendo da una relazione unica tra l’elemento cosmico dell’Acqua e una cultura umana altamente evoluta, a Venezia si è formato l’embrione di una nuova cultura planetaria che Marko ha definito “Geo-cultura” o “La cultura di Gaia””. Da Marko Pogacnik, Una visione alternativa di Venezia. Un’opera artistica in divenire.