Analista della Cia avverte: alto rischio di guerra civile negli Usa

L'allarme in un libro anticipato dal Washington Post

DIC 20, 2021 -

Usa Roma, 20 dic. (askanews) – Gli Stati Uniti sono “più vicini alla guerra civile di quanto chiunque di noi vorrebbe credere”, avverte Barbara Walter, professoressa dell’Università della California, membro della Task Force per l’instabilità politica che ha messo nero su bianco i suoi timori di analista in un libro in uscita l’anno prossimo, di cui il Washington Post ha anticipato il senso. Il libro di intitola How Civil Wars Start e mette assieme una serie di fattori presenti nella società americana, arrivando a non escludere scenari drammatici per il 2024. La fase altamente destabilizzante è iniziata con il rifiuto di Donald Trump di accettare il risultato delle presidenziali del 2020, con successivo attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021 e il procedimento di impeachment dell’ex presidente finito in nulla. La cosiddetta “grande bugia” elettorale a cui punta il dito Trump, sottolinea Walter, si somma ai processi di redistribuzione del voto nelle aree tradizionalmente a favore dei democratici, nella generale incapacità dei Dem di contrastare le mosse repubblicane. Inoltre, il Gop è riuscito a ottenere una forte maggioranza in seno alla Corte suprema. Tutti fattori divisivi, a cui bisogna aggiungere le conseguenze della pandemia. “La CIA in realtà ha una task force progettata per cercare di prevedere dove e quando possano scoppiare conflitti o fasi di instabilità in tutto il mondo. La legge non consente di analizzare gli Stati Uniti. Ciò significa che siamo ciechi ai fattori di rischio che stanno emergendo rapidamente”, ha scritto sul suo account Twitter l’analista che ‘aggira’ il divieto applicando agli Usa le tecniche predittive utilizzate per valutare le situazioni di crisi all’estero. La conclusione è drammatica: “Un analista di un Paese straniero che dovesse valutare la situazione in America, così come si possono analizzare gli eventi in Ucraina, Costa d’Avorio o Venezuela, passerebbe in rassegna una serie di fattori e arriverebbe a concludere che gli Stati Uniti, una democrazia fondata duecento anni fa, sono entrati in una fase molto pericolosa”.