Italiani all’estero formidabile veicolo promozione

Seconda giornata IV Conferenza Stato-regioni-province autonome-cgie

DIC 16, 2021 -

Italiani nel mondo Roma, 16 dic. (askanews) – “Sta andando benissimo, già aver realizzato in questo momento la Conferenza è significativo di un grandissimo successo”: il Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, Michele Schiavone, ha commentato ad Askanews l’andamento della IV conferenza Plenaria permanente Cgie, Stato, Regioni e Province autonome in corso a Roma. “Mentre ci sono le limitazioni, il mondo è bloccato, gli italiani all’estero del nostro Paese pensano a questa comunità estesa anche oltre i confini nazionali e l’obiettivo è dare continuità alle politiche per gli italiani all’estero che hanno bisogno di una profonda revisione ma soprattutto di ritrovare stimoli e creare condizioni per delle legislazioni attuali che abbiano una visione anche futura”, ha concluso Schiavone. La seconda giornata, dedicata ai temi dell'”Internazionalizzazione e Sistema Paese” e “Diritti e cittadinanza, rappresentanza degli italiani all’estero” ha visto l’intervento del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia: “Noi diamo all’estero l’immagine di un Paese messo malissimo, ma siamo quello messo meglio in realtà. Si comunicano sempre solo gli aspetti negativi e mai si comunicano quelle positive”. “L’Italia – ha aggiunto Garavaglia – è uno dei Paesi più desiderati al mondo, guardiamo il bicchiere mezzo pieno anche nel caso dell’Italian sounding. Molti prodotti vengono contraffatti, ma questo significa anche che c’è una grande domanda di Italia. Noi abbiamo un enorme patrimonio non ancora utilizzato e messo a reddito. Gli italiani all’estero sono un patrimonio che può aiutarci a scoprire l’Italia delle radici, quell’Italia minore che minore non è. Noi abbiamo i fondamentali, ma non siamo abbastanza organizzati per vendere bene il prodotto. Gli italiani all’estero sono un formidabile veicolo di promozione. Dobbiamo smettere di parlarne e dobbiamo farlo”. A questo proposito il ministero degli Esteri ha lanciato la “campagna di nation branding beIT con un investimento di 50 milioni di euro su 26 paesi, i primi 20 per destinazione dell’export italiano e altri sei dove vediamo un alto potenziale”, una “campagna valoriale” che avrà anche una fase dedicata a “illustrare i settori produttivi italiani meno noti”, come ha spiegato il ministro plenipotenziario Stefano Nicoletti. “Siamo il secondo Paese manifatturiero in Europa” ma “ci sono settori in cui l’eccellenza ci viene riconosciuta, come l’agroalimentare, la moda e il design e poi settori dove non si riesce a cogliere l’eccellenza che l’Italia esprime, come la meccanica strumentale, la farmaceutica, la produzione di yatch o il restauro”. Per questo la Farnesina ha “cercato di raccontarlo in uno studio in inglese, in francese e arabo, per dare l’idea di un’Italia” dalle molte sfaccettature di eccellenza e nei prossimi mesi con beIT ci saranno iniziative di comunicazione dedicata. La necessità di un coordinamento saldo per promuovere efficacemente il made in Italy nel mondo è stata ribadita anche dal senatore Vito Petrocelli, presidente della commissione affari esteri del Senato: “È fondamentale fare sistema, coordinare il più possibile le attività, e in questo il ruolo del Parlamento è semplice: fare da coordinamento fra le comunità e la rappresentanza governativa. Porteremo avanti questo lavoro con il nuovo Cgie, con la consapevolezza che possiamo essere il vero legame fra chi vive e lavora all’estero e la rappresentanza di governo che nel ministro degli Esteri ha il presidente del Cgie stesso”. Infine, il ministro per le politiche giovanili, Fabiana Dadone, ha parlato della “fuga dei cervelli”: “il tema è sia di farli rientrare, ma soprattutto come impedirgli di andare via, un tema anche legato al fatto che non serve l’occupazione in sé per sé, ma come renderli felci di ciò che fanno, come realizzarsi, e questa sensazione un po l’estero ancora la dà”. “Tutti sognano di andare a vivere all’estero: il punto è come riportare in Italia ciò che hanno acquisito. Fate esperienze ma poi non abbandonate questo Paese”, ha concluso Dadone.