Dadone: giovani sono il presente, vanno coinvolti

"Dar loro la possibilità di realizzarsi in questo Paese"

DIC 16, 2021 -

Italiani nel mondo Roma, 16 dic. (askanews) – “Spesso mi sento dire che questo non è un Paese per giovani, però mi trovo spesso a parlare con persone adulte di quelle che sono le aspettative dei ragazzi: bisogna riuscire a moltiplicare le occasioni in cui chiedere ai giovani quali sono le loro aspettative”: lo ha dichiarato Fabiana Dadone, ministro per le politiche giovanili, intervenuta alla IV Conferenza plenaria Stato-regioni-provincie autonome-Cgie in corso a Roma. Più che il futuro, “i giovani sono il presente, e più ne discutiamo senza di loro meno li coinvolgiamo nel processo decisionale”, ha sottolineato il Ministro: “Che cosa si aspettano dalla politica, che cosa si aspettano dal loro Paese, come si aspettano che vengano utilizzati i fondi del Pnrr destinati a loro; sanno a grandi linee che cosa prevede il piano ma in termini di specificità non sanno che cosa stiamo delineando per loro”. Quanto al tema della fuga dei cervelli, “il tema sia di farli rientrare, ma soprattutto come impedirgli di andare via, un tema anche legato al fatto che non serve l’occupazione in sé per sé, ma come renderli felci di ciò che fanno, come realizzarsi, e questa sensazione un po’ l’estero ancora la dà”, ha commentato Dadone: “Tutti sognano di andare a vivere all’estero: il punto è come riportare in Italia ciò che hanno acquisito. Fate esperienze ma poi non abbandonate questo Paese”. Infine il voto ai 16enni: quando si affronta l’argomento “i ragazzi controbattono che non si sentono pronti. Io però credo che se noi provassimo a mettere anche questo granello di responsabilità sulle loro spalle, si sentirebbero in coscienza di doversi informare e diventare adulti attraverso il voto. Avere dei dubbi rappresenta un segno di maturità, altri non sentono questo peso-dovere di votare”.