Trattato Quirinale, Di Maio: con Parigi siamo partner irreversibili

Il ministro degli Esteri: lavoriamo anche a rafforzamento rapporti con Germania

DIC 9, 2021 -

Italia-Francia Roma, 9 dic. (askanews) – Parlando davanti alle commissioni riunite di Camera e Senato, il ministro degli esteri Luigi di Maio è intervenuto sul Trattato del Quirinale, l’accordo di cooperazione “rafforzata” firmato a Roma tra Italia e Francia, illustrandone le principali caratteristiche. L’accordo, ha detto di Maio, parte dalla premessa che Italia e Francia ormai sono partner irreversibili. In ogni caso, il trattato del Quirinale “non mira ad escludere altri partner”, ma vuole rafforzare il rapporto con la Francia anche per superare difficoltà e incompresioni, come già si è fatto sulla Libia, e fare di Italia e Francia motori dello sviluppo europeo. Nel Trattato – ha precisato il minsitro – non si fa alcun cenno alle questioni di confine aperte con la Francia, come i confini del monte Bianco o come quella delle acque marittime come definite dal trattato di Caen. Di Maio ha anche annunciato che l’Italia sta lavorando a rafforzare i rapporti bilaterali anche con la Germania e in questa ottica il ministro ha annunciato che nel fine settimana vedrà la nuova ministra degli esteri tedesca a Liverpool. “Nel 2020 – ha premesso il capo della Farnesina – l’Italia è stato il primo fornitore e il secondo cliente della Francia. Nel 2019 i flussi degli investimenti realizzati dalle imprese italiane oltralpe hanno superato quelli delle imprese francesi. Nell’esagono operano oltre duemila imprese italiane… Il saldo commerciale è sempre stato positivo per l’Italia”. “Questi dati – ha continuato il ministro – rivelano come i nostri due paesi hanno sviluppato un livello di integrazione economica con la Francia molto signiticativo. Ormai con la Francia – ha detto – siamo partner irreversibili”. “Il nostro è un tessuto industriale prevalemente di piccole e medie imprese da far crescere, un obbiettivo che si puo’ realizare con una maggiore cooperazione con i nostri partner”. “Ma molti altri sono i temi del trattato, dalla cultura, alla difesa, alla transizione digitale. Il trattato riserva particolare attenzione alle nuove tecnologie, al cloud, ai settori strategici e della difesa”. “Il trattato – ha detto il ministro – è frutto di un’azione corale del governo nel suo insieme. Vi hanno partecipato tutte le amministrazioni italiane… Lo dimostra la rapidissima approvazione da parte del Consiglio dei ministri del trattato”. “Il trattato si compone di un preambolo e di 12 articoli, ciascuno relativo a un settore di cooperazione bilaterale, ha spiegato il ministro. I primi due articoli impegnano le parti a sviluppare il loro coordinamento sui temi della difesa, degli esteri e della sicurezza”. “Sulla politica estera viene concepito un quadro di consultazioni regolari per stabilire posizioni comuni su tutti i temi. È un linguaggio che riprende quello contenuto nel trattato di Aqauisgrana tra Francia e Germania, andando anche oltre. Si tratta di rendere sistematico un metodo di lavoro che abbiamo adottato sulla Libia dopo una fase di scarsa collaborazione. In Libia così abbiamo superato incomprensioni iniziali. Questo approccio ha contrinuto a una posizione europea più convincente. Ora lo stesso metodo va usato su tutti i temi, dal Mediterraneo, all’immigrazione al cambiamento climatico.Nel trattato c’è anche un impegno chiaro e concreto anche sullo scambio relativo ai temi che si affrontano a Bruxelles”. “Il trattato del Quirinale prevede la creazione di un’unità operativa italo-francese sulla polizia e le forze di sicurezza, una cosa del tutto distinta dalla brigata mista italo-francese per la polizia di frontiera”. “Il trattato prevede anche un forum di consultazione tra il ministero dell’economia francese, un superdiscastero, e i ministeri italiani di economia e finanze e dello sviluppo economico. Il metodo delle consultazioni rafforzate non contiene impegni sulle scelte di merito delle politiche industriali italiane. Le iniziative comuni in ogni caso avvengono in un contesto di bilanciamento dei propri interessi”. “Per quanto riguarda lo Spazio, l’articolo 7 del trattato esprime l’impegno al rafforzamento alle politiche spaziali dei due paesi. Il trattato dedica inoltra l’articolo 6 all’importanza della lotta all’esclusione sociale e alla discriminazione. Il ministro ha poi sottolineato alcuni aspetti particolarmente importanti e relativi obiettivi. La transizione ecologia e la lotta ai cambiamenti climatici sono centrali. Nel trattato Italia e Francia si impegnano a raggiungere la neutralità sul carbone entro il 2050. Sull’agricoltura nel trattato Italia e Francia si impegnano a sostenere la resilienza del comportato agroalimentare. Chiave anche il tema della cultura: il trattato prevede un impegno a favorire la mobilità in questi ambiti: cooperazione universatoria, studio delle lingue, spostamento dei ricercatori. Ogni due anni è previsto un incontro tra università e attori del mondo della cultura. Nel trattato è prevista anche l’istituzione di un servizio civile italo francese per i giovani: un protocollo d’intesa sul tema è quasi finalizzato. Va precisato che il trattato non riguarda in alcun modo le questioni di confine, come ad esempio la discussione in corso sui confini del Monte Bianco o quella sui confini delle acque marittime attualmente definite dal trattato di Caen. Tra le novità più significative nel trattato si dispone che ogni tre mesi un ministro di una delle due parti parteciperà al Consiglio dei ministri dell’altra parte, come accade nel trattato di Acquisgrana tra Francia e Germania. “Roma e Parigi – ha concluso il ministro – devono fare la differenza in Europa grazie alla loro cooperazione. Non era scontato in un contesto come quello della pandemia che l’Europa riuscisse ad agire insieme. Se l’ha fatto è anche grazie all’azione congiunta di Italia e Francia che hanno saputo superare gli egoismi nazionali. Oggi più che mai serve un’Europa forte. Rilancio degli investimenti, transizione digitale ed europea, difesa comune sono tra i temi chiave del futuro europeo, e in questo Italia e Francia vogliono essere i motori dello sviluppo europeo.Il trattato del Quirinale – ha precisato il ministro – non è teso ad escludere qualcuno, lo sviluppo delle relazioni bilaterali tra Italia e Francia non toglie nulla ad altri partner ma punta a rafforzare l’Europa nel suo complesso. Anzi – ha quindi annunciato il minsitro – stiamo avviando degli sforzi per raffforzare i rapporti con la Germania e proprio in quest’ottica vedrò nel fine settimana a Liverpool la nuova ministra degli esteri europei”.