Barcellona: “Primo Levi Literatura i testimoni”

DIC 7, 2021 -

Spagna Roma, 7 dic. (askanews) – Si chiude domenica presso l’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona il ciclo di conferenze “Primo Levi. Letteratura e testimonianza”, organizzato in collaborazione con l’Institut d’Humanitats de Barcelona. Primo Levi divenne, attraverso la scrittura, un testimone fondamentale dell’esperienza ebraica della deportazione nei campi nazisti. In questo corso si rifletterà sul posto importante che l’autore occupa nel campo della letteratura testimoniale, che non si limita alla qualità letteraria della sua opera, ma anche al fatto di costituire un vero sapere circa la costruzione della testimonianza attraverso il viaggio di una vita, riflettendo i paradossi e le difficoltà della trasmissione dell’esperienza sia nel tempo che nelle diverse generazioni. D’altra parte affronteremo anche un aspetto meno noto ma non per questo meno importante della vita dell’autore: la sua professione di chimico. La professione di Levi non solo ha svolto un ruolo chiave nella sua sopravvivenza all’interno della struttura di Auschwitz-Birkenau, ma ha anche influenzato profondamente la forma della sua opera letteraria, alla quale si è avvicinato con la distanza che rende possibile l’osservazione e, in seguito, attraverso la mediazione della scrittura, riflessione e analisi. A pochi mesi dal 35° anniversario della morte dell’autore, analizzeremo anche la risonanza che le conoscenze e le riflessioni di Primo Levi possono avere nel presente, riflettendo su fenomeni recenti del nostro “presente testimoniale”, come il #metoo e il #blacklivesmatter o testimonianze della pandemia. Attraverso i media digitali, queste rappresentazioni dell’esperienza interpellano immediatamente la comunità mondiale e inaugurano così una nuova forma di testimonianza, dalle conseguenze ancora imprevedibili. A cura di Marta Marín Dòmine bio Scrittrice e ricercatrice, è attualmente direttrice de El Born Centre de Cultura i Memòria. È stata professore alla Wilfrid Laurier University di Waterloo (Canada), dove ha diretto il Center for Memory and Testimony Studies. Ha inoltre collaborato con gruppi di ricerca sulla memoria e sulla letteratura testimoniale presso l’Università di Barcellona e l’Université Paris-Sorbonne. La sua ricerca e creazione letteraria ruotano intorno a esili e memoria, eredità e oblio. Seguendo sempre il filo della memoria, ha realizzato i film documentari The Vengeance of the Apple. Argentinians in Toronto (2010) y Mémoire Juive du Quartier Marolles-Midi, 1930-1942 (2012). Ha scritto la sceneggiatura del video Refugi con immagini di Carla Simó, per la serie Un vocabolario per il futuro, CCCB nel 2020. Nel 2017 ha realizzato l’installazione audiovisiva Je vous offre las oiseaux / Us ofereixo els ocells al Museu d’Història de Barcelona, in omaggio alle vittime dell’Olocausto, ora in viaggio in vari centri culturali. Ha pubblicato Fugir era el més bell que teníem (Editor Club, 2019, Huir era la cosa più bella che abbiamo avuto, Galaxia Gutenberg, 2020), premio Ciutat de Barcelona d’assaig 2019, premio Joaquim Amat-Piniella 2019 e premio Serra d’Or de novela 2020. Di recente ha collaborato come autrice al Decameró del Teatre Nacional de Catalunya, che ha aperto la stagione 2020-21.