Libia, il ritorno dei Gheddafi: Saif al Islam candidato presidente

Saif al Islam ha consegnato documenti a Sebha

NOV 14, 2021 -

Libia Roma, 14 nov. (askanews) – Saif al Islam, il secondogenito del defunto leader libico Muammar Gheddafi, ha formalizzato la sua candidatura alle elezioni presidenziali libiche previste per il 24 dicembre. La decisione di correre per la presidenza non è una vera sorpresa: il suo entourage londinese ne parlava da qualche tempo e sempre più insistentemente negli ultimi giorni, alludendo a una linea politica del tutto diversa da quella del padre, una volta in campo. Resta da vedere se davvero Gheddafi Jr arriverà alle elezioni e anche quanto sostegno, e di chi, potrà ottenere. Innanzitutto, Saif al Islam è ricercato dalla Corte Penale Internazionale. E’ stato detenuto nel carcere di Zintan fino a luglio 2016; una corte libica lo ha condannato alla pena capitale con l’accusa di genocidio. In seguito ha ottenuto una amnistia. Laureato in ingegneria all’università Al Fateh di Tripoli (ma secondo altre fonti è architetto), Saif al-Islam ha fatto un MBA a Vienna e un dottorato onorifico alla London School of Economic. Nel 2005 il World Economic Forum lo inseriva nella lista dei “Giovani leader globali”. Rappresentava il volto buono della Libia e da più parti era visto come erede naturale alla guida del Paese. Allo scoppio della guerra libica si era schierato con il padre diventando interlocutore della stampa internazionale e adottando toni molto duri sulla scena politica interna. Ddopo la morte del genitore nel 2011 ha adottato un basso profilo. L’estate scorsa, in una rara intervista al New York Times, buttava là “bisogna ritornare lentamente, come se fosse uno striptease”. Oggi ha registrato la sua candidatura nella città meridionale di Sabha, nel Fezzan.