Farnesina: turismo delle radici grande opportunità per l’Italia

Ambasciatore De Vita: è settore sostenibile e attento a tradizioni

NOV 10, 2021 -

Turismo Parma, 10 nov. (askanews) – Un settore con “grandi potenzialità” che ha anche il vantaggio di essere sostenibile e di rafforzare l’interesse nel mondo per il patrimonio delle tradizioni e delle zone rurali: è il turismo delle radici, un settore presentato ad Askanews a margine dell’Assemblea nazionale di Anci a Parma dall’ambasciatore, Giovanni Maria De Vita, Coordinatore per il Turismo delle Radici della Dgit del Maeci. “Il turismo delle radici – ha spiegato De Vita – è una grande opportunità per il nostro paese, non solo perché consente di dare un significativo supporto alla ripresa di un settore che ha particolarmente sofferto negli ultimi anni a causa della pandemia, soprattutto perché cerca di rivitalizzare il rapporto del nostro paese con le comunità degli oriundi italiani nel mondo e con le nuove generazioni di italiani nel mondo”. Una platea di circa 80 milioni di persone, che – secondo De Vita – vogliono “venire a riscoprire le origini e la cultura dei loro antenati e ciò che hanno conosciuto dai racconti o che vedevano fare dai loro nonni e bisnonni”. Si tratta di “turisti particolari” che vengono in Italia “non per vedere le bellezze del nostro paese e patrimonio dell’Unesco” ma per “per riscoprire delle tradizioni, rivedere le loro case, le loro tombe, attraverso la documentazione contenuta nelle anagrafi dei comuni, vedere la ricostruzione storica della loro famiglia”. Questa, secondo l’ambasciatore, è “una grande opportunità” perché è una domanda che si rivolge a un’area del paese – quella rurale – che conta per circa il 70% del territorio del nostro paese e che è spesso caratterizzata da indici economici critici. “Il turismo delle radici – ha concluso De Vita – è un turismo innanzitutto sostenibile perché non implica nuove cementificazioni ma piuttosto il recupero artistico di costruzioni nei paesi interessati; e poi sono una nuova opportunità di impiego per i territori e per rivitalizzare attività economiche locali che fanno parte del grande mondo della gastronomia delle tradizioni, dell’artigianato e della cultura, che esercita ancora nel mondo una forte attrazione particolarmente fra gli oriundi italiani e fra i cittadini italiani che vivono all’estero”.