Brexit, si cerca soluzione a nodo licenze per pescatori francesi

Mediazione Ue; Frost va domani a Parigi e venerdì a Bruxelles

NOV 3, 2021 -

Brexit Bruxelles, 3 nov. (askanews) – La controversia scoppiata tra Francia e Regno Unito sulle licenze di pesca post-Brexit, che Londra ha in parte negato per i pescherecci francesi operanti nelle acque britanniche, è oggetto di “discussioni tecniche” fra le parti, organizzate dalla Commissione europea, per cercare di trovare una soluzione. Il segretario di Stato francese per gli Affari europei, Clément Beaune, e il Segretario di Stato britannico per la Brexit David Frost, si vedranno domani a Parigi per cercare di dirimere la questione. Venerdì è anche previsto un incontro a Bruxelles fra lo stesso Frost e il vicepresidente della Commissione responsabile per i negoziati post Brexit con Londra, Maros Sefcovic. Nell’incontro di Bruxelles, organizzato formalmente per continuare i colloqui sulla difficile attuazione del Protocollo sull’Irlanda e l’Irlanda del Nord dell’Accordo di recesso del Regno Unito dall’Ue, potrebbe essere affrontata anche la questione della pesca. Questo, almeno, è quello che ha dato a intendere oggi il portavoce del governo francese Gabriel Attal, mentre la Commissione, nel suo briefing quotidiano per la stampa di oggi, ha rifiutato di confermarlo. L’accordo post-Brexit prevede che il Regno Unito conceda le licenze ai pescherecci francesi che possono dimostrare di aver operato nelle acque territoriali britanniche in passato. Ma il governo di Londra ha concesso finora solo 1.013 licenze sulle 1.194 richieste dai pescatori francesi. La controversia riguarda quindi 81 licenze di pesca negate, per lo più riguardanti le aree costiere. La Francia, che aveva minacciato sanzioni contro il Regno Unito, lunedì ha deciso di sospenderne l’entrata in vigore, per tentare ancora di trovare una soluzione i colloqui di questa settimana. Un portavoce della Commissione, Tim McPie, ha riferito oggi che, su invito dell’Esecutivo Ue, “rappresentanti del Regno Unito, della Francia, del Jersey e della Commissione stessa si sono incontrati per colloqui tecnici negli ultimi due giorni” e che “i colloqui continuano oggi”. Queste discussioni, ha aggiunto, “hanno creato una dinamica positiva con l’obiettivo di trovare una soluzione”, e “una migliore comprensione delle questioni” oggetto della controversia, ciò che “dovrebbe condurre a dei progressi. Ci auguriamo che l’impegno positivo da parte di tutti si tradurrà presto in risultati concreti”, ha concluso il portavoce. Quanto all’incontro di venerdì a Bruxelles fra David Frost e Maros Sefcovic, “stiamo lavorando molto intensamente per trovare un terreno comune fra le nostre rispettive posizioni” sull’attuazione del Protocollo sull’Irlanda e l’Irlanda del Nord, ha detto, sempre oggi, un altro portavoce di Bruxelles, Daniel Ferrie; e questo, ha aggiunto, sulla base delle proposte che ha definito “senza precedenti”, avanzate dalla Commissione il mese scorso, per dare delle soluzioni pragmatiche ai problemi segnalati sul terreno dagli operatori e dalle istituzioni nordirlandesi. Ma a una domanda sulla possibilità che Frost e Sefcovic venerdì affrontino anche la controversia sulla pesca tra Francia e Regno Unito, il portavoce capo della Commissione, Eric Mamer, ha replicato seccamente di “non poter rispondere”.