Concorso Stenin, Grand Prix 2021 vinto da fotoreporter di Russia e Turchia

Premiati gli scatti di Mary Gelman e Sebnem Coskun

OTT 19, 2021 -

Stenin Roma, 19 ott. (askanews) – Il Grand Prix 2021 del Concorso internazionale di fotogiornalismo intitolato ad Andrei Stenin è stato assegnato a pari merito alla serie fotografica “M+T” della reporter pietroburghese Mary Gelman e alla foto singola della reporter turca Sebnem Coskun, “Un nuovo pericolo per il mondo sottomarino: i rifiuti del COVID-19”. L’annuncio del Grand Prix e dei premiati della short list è stato fatto durante una cerimonia online presso il centro stampa multimediale del gruppo “Rossiya Segodnya”, organizzatore del concorso. La serie “M+T” è la toccante narrazione dell’amore di un’anziana coppia con la sindrome di Down nel villaggio sociale “Svetlana”, nel quale insieme a educatori e a volontari vivono persone con varie difficoltà mentali e fisiche dello sviluppo. Al centro del lavoro su questa serie, scattata da Mary Gelman nel corso di più di un anno, è stata messa l’idea che l’amore non conosce limiti. “Per me, prendere parte al concorso Stenin rappresenta la possibilità di attirare l’attenzione del pubblico verso il tema sociale della mia ricerca, di condividere la mia visione, di dialogare. Ogni anno inoltro le mie opere a questo concorso, presieduto da una giuria internazionale di professionisti, perché si tratta di una piattaforma eccezionale per potersi affermare”, ha commentato l’autrice. L’altra vincitrice del Grand Prix 2021 è la foto singola della fotogiornalista turca Sebnem Coskun, nella quale l’apneista Sahika Ercümen, partecipante al programma di sviluppo dell’Onu per la difesa del mondo sottomarino, si tuffa nel Bosforo. Parlando della sua opera, l’utrice ha sottolineato che la sua intenzione era di fare uno scatto particolare. “Il mio obiettivo era quello di esprimere la mia opinione e di puntare il dito su un problema”. “Già da molti anni lavoro sul tema dell’inquinamento dei mari dovuto alle scorie plastiche e alla microplastica. Ancora prima della pandemia non riuscivamo a gestire l’enorme quantità di plastica nel nostro ecosistema, che si conserva nell’ambiente fino a una durata di 60-70 anni. La foto è stata scattata nello stretto del Bosforo. Ero pronta a cercare i rifiuti durante il processo di immersione, ma non ce n’è stato bisogno: l’immondizia era ovunque”, ha commentato. Durante la cerimonia online sono stati annunciati anche i nomi degli altri premiati. Nella categoria “Notizie principali” il primo posto è andato all’acuto epitaffio visuale dedicato a tutte le vittime della pandemia di coronavirus, composto dal fotogiornalista dell’Indonesia Joshua Irwandi, “Il costo umano del COVID-19”, e alla storia del fotografo indiano Chandan Khanna – “Dissenso” – sulle manifestazioni di protesta a Minneapolis, negli Usa, nella primavera e nell’estate del 2020. Come migliore tra le foto singole nella categoria “Il mio pianeta” è stata scelto l’arabesco fotografico preso dal percorso del festival sciistico “Vasaloppet China-2020” del fotoreporter Chang Xu. Tra le serie di questa categoria ha trionfato la “Invasione di locuste in Africa orientale” dello spagnolo Luis Tato, già pluripremiato al concorso Stenin in anni differenti e anche vincitore del Grand Prix 2020. Nella categoria sportiva la migliore opera singola è la foto “Parkour sulle macerie” del reporter siriano Mouneb Taim. Tra le serie di questa categoria ha vinto la fotostoria della russa Darya Isayeva “Olimpiadi casalinghe”, una sessione fotografica sugli atleti che non hanno interrotto la preparazione preolimpica durante la quarantena estiva dello scorso anno. Nella categoria “Ritratto. Un eroe del nostro tempo” il primo posto è andato a fotogiornalisti di Russia e India. Nella categoria delle foto singole ha vinto la fotografia del russo Sergei Bobylyov “I volti del momento” un attestato di grande rispetto verso i dottori che hanno salvato vite umane durante la pandemia di coronavirus. Tra le storie di questa categoria la migliore è stato giudicata il reportage in bianco e nero del fotografo indiano indipendente Sharafat Ali, “Kashmir: un’eredità contesa”. Come da tradizione, nell’ambito del concorso sono stati creati dei premi speciali per i partecipanti. Nel 2021 sono state premiate le opere di tre categorie, “Notizie principali”, “Il mio pianeta”, “Ritratto. Un eroe del nostro tempo”. Le opere migliori sono state: “Il costo umano del COVID-19” di Joshua Irwandi e la serie fotografica “La ferita sanguinosa dell’Europa” di Aleksander Yermochenko, alle quali è stato assegnato il premio speciale del Comitato internazionale della Croce Rossa “Per la fotografia umanitaria” nella categoria “Notizie principali”. Il premio speciale di Al Mayadeen TV nella categoria “Ritratto. Un eroe del nostro tempo” è andato alla serie di ritratti di medici che lottano contro il COVID-19, “C’è gloria nella prevenzione” di Patrick Junker, mentre la cronaca documentaristica di Luis Tato “Invasione di locuste in Africa orientale” ha ricevuto grande apprezzamento da parte dello Shanghai United Media Group (SUMG) nella categoria “Il mio pianeta”.