Iic Sydney, Dante giurista e Dante omerico

OTT 13, 2021 -

Australia Roma, 13 ott. (askanews) – L’Istituto Italiano di Cultura di Sydney ha presentato mercoledì il webinar Dante giurista e Dante omerico, di Diego Quaglioni e Sonia Gentili, nell’ambito del 700mo anniversario della morte di Dante Alighieri e della XXI Settimana della Lingua Italiana nel Mondo. In occasione della XXI Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, organizzata ogni anno in tutto il mondo dietro impulso del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Istituto Italiano di Cultura di Sydney e il Dipartimento di Italiano della University of Sydney hanno organizzato una serie di quattro webinar, che si terrano in due giorni distinti, volti a celebrare il 700mo anniversario della morte di Dante Alighieri. I primi due webinar (in italiano) si terranno mercoledì 13 ottobre 2021. De Monarchia: Dante giurista. Una lettura della Monarchia Diego Quaglioni, Università di Trento Quanto sapeva Dante realmente di diritto? In passato non sono mancati studi su Dante e la cultura giuridica del suo tempo. Ciò riguarda non solo il Convivio o la Monarchia, ma anche il De vulgari eloquentia, le Epistole e la stessa Commedia. Recenti studi hanno sottolineato l’intima relazione del mondo letterario e morale di Dante nella Commedia con le strutture stesse del diritto e del linguaggio giuridico e del suo tempo. Se è vero che Dante, nel riprodurre in ogni suo scritto le conoscenze generali del suo tempo, offre su ogni questione una prospettiva sorprendentemente nuova, a tal punto che ogni prova della sua dipendenza da altre fonti serve solo a sottolineare la novità del suo atteggiamento e delle sue soluzioni, ciò è vero a maggior ragione nei confronti del diritto e delle dottrine giuridiche. Il problema, pertanto, non è quello di sapere se Dante abbia o no studiato diritto, cosa peraltro non del tutto improbabile, ma di sapere quale contributo egli abbia offerto agli sviluppi della scienza giuridica del suo tempo. Da questo punto di vista una rinnovata lettura della Monarchia, il suo scritto dottrinale più famoso, può ancora rivelare aspetti importanti della personalità di Dante e della fortuna della sua opera. Diego Quaglioni (1951) è professore di Storia del diritto medievale e modernodiego quaglioni nell’Università italiana. Ha tenuto corsi e cicli di lezioni e seminari nelle Università di Parigi I, Francoforte, Salisburgo, Lione e altrove in Europa, negli Stati Uniti, in Canada e in Cina. Ha diretto numerosi progetti di ricerca internazionali e ha curato edizioni di classici del pensiero giuridico e politico medievale e moderno. Nel 2011 ha dato notizia della scoperta, a Londra, del più antico testimone della Monarchia, il manoscritto Additional 6891 della British Library, di cui si è servito nel 2014 pubblicando una nuova edizione commentata della Monarchia per le Opere di Dante dirette da Marco Santagata per la prestigiosa collana dei «Meridiani» Mondadori, edizione poi ristampata come volume autonomo nei «Meridiani paperack» (2015) e ora, con un aggiornamento bibliografico, anche negli «Oscar Classici» Mondadori (2021). Ulisse e il desiderio naturale di conoscere, dal Convivio alla Commedia Sonia Gentili, Università di Roma “La Sapienza” Attraverso fonti omeriche di recente scoperta si propone una nuova lettura dell’Ulisse dantesco come figura del desiderio naturale di conoscere e come immagine della magnanima solitudine dell’uomo classico, accompagnato dalla virtù e dalla conoscenza in un mondo affascinante ma deserto e privo di Dio. Sonia Gentili insegna letteratura italiana presso la Sapienza Università di Roma. È saggista (L’uomo aristotelico alle origini della letteratura italiana, Carocci, 2005; Cultura della razza e cultura letteraria nell’Italia del Novecento, Carocci, 2008; Novecento scritturale. La letteratura Italiana e la Bibbia, Carocci, 2016) e scrittrice. Ha pubblicato quattro libri di poesia (L’impero e la Gorgone, Perrone, 2007; Parva naturalia, Aragno, 2012; Viaggio mentre morivo, Aragno, 2015, premio Viareggio 2016 e premio Pisa 2016; I quattro gesti della creazione, Aragno, 2020) e il romanzo I filosofi (Castelvecchi 2019). Nel 2020, insieme al videomaker Ambrogio Palmisano ha dato vita al collettivo artistico di poesia visiva L’uomo che non guarda(https://www.luomochenonguarda.com/). Collabora col quotidiano “il Manifesto”. Per l’anno 2021-22 è Reserach Fellow presso l’Institut d’études avancées (Parigi).