Ad Atene una retrospettiva di Federico Fellini

OTT 13, 2021 -

Grecia Roma, 13 ott. (askanews) – La Cineteca della Grecia, l’Ambasciata d’Italia in Grecia e l’Istituto Italiano di Cultura di Atene, nell’ambito dell’iniziativa culturale Tempo Forte e in collaborazione con l’Istituto Luce Cinecittà, presentano, dall’11 al 19 ottobre, una retrospettiva in omaggio al grande Maestro italiano in occasione dei anni 100 dalla sua nascita – nella sala grande della Cineteca Greca secondo l’attuale protocollo sanitario. Saranno proiettati 17 film iconici di Fellini, tra cui i film: 8 1/2, La dolce vita, La Strada, Le notti di Cambiria, Roma, Fellini Satyrikon, Amarcord, Prova d’orchestra, Lo sceicco bianco e I Vitelloni. Protagoniste dei suoi film alcune delle più grandi star italiane: Claudia Cardinale, Anna Magnani, Giulietta Masina – e naturalmente l’indimenticabile Anita Ekberg con Marcello Mastroianni nella celebre scena della Fontana di Trevi ne La Dolce Vita e da cui è derivato il termine “paparazzi” grazie al soprannome di un fotografo scandaloso che segue la protagonista. Il programma è completato dal documentario Fellinopolis che sarà proiettato sulla piattaforma della Cineteca online.tainiothiki.gr. L’inaugurazione ha avuto luogo lunedì 11 ottobre, presso la Cineteca Greca, con 8 ½ (1963), capolavoro monumentale e autoreferenziale di Fellini con la stupefacente musica di Nino Rota e Marcello Mastroianni che incarnano il suo alter ego e la profonda agonia dell’artista. L’Ambasciatore d’Italia in Grecia, Patrizia Falcinelli, ha aperto la serata insieme alla presidente della Cineteca, Maria Komninou, e al direttore Miltos Logiadis. Come osserva Maria Komninou, presidente della Cineteca, “si è fatta una selezione di 17 film, a partire da Luci del varietà (1950), il primo film, sino a La Voce della Luna, l’ultimo, in modo che tutti gli amanti del cinema potessero avere l’opportunità di godere del mondo sognante e unico di Fellini. In Roma (1972), l’incontro un con Anna Magnani, che senza fermarsi a parlargli, si precipita in casa e gli grida “Federico bugiardo” segna l’autoironia dello stesso, con questo appellativo ironico proprio da parte della donna simbolo del neorealismo. In modo giocoso, riflessivo ed esplosivo, creativo, ci mostra un’Italia povera che stava chiudendo le sue ferite, sino alla crescita degli anni ’60, che attraverso lo sguardo amaro di Marcello Mastroianni ha segnato segnali di vicoli ciechi. “Fellini, però, non ha fatto realismo sociale, ci ha lasciato sempre la sensazione dell’ambiente circostante, con uno sguardo obliquo ci ha portato a mondi onirici e ci ha fatto pensare al destino umano”. Film in programma: – Lunedì 11 ottobre ore 20:00 8 1/2, 1963, 139′ – Martedì 12 ottobre ore 19.30 Le notti di Cabiria, 1957, 115′ ore 22.00 Intervista, 1987, 106′ – Mercoledì 13 ottobre ore 19.45, La voce della Luna, 1990, 120′ ore 22.15, Il bidone, 1955, 113′ – Giovedì 14 ottobre ore 19.45 Giulietta degli spiriti, 1965, 140′ ore 22.30 I clowns, 1970, 91′ – Venerdì 15 ottobre ore 19.45 I vitelloni, 1953, 110′ ore 22.00 Amarcord, 1973, 123′ – Sabato 16 ottobre ore 19.30 Roma, 1972, 119′ ore 22.00 Fellini – Satyricon, 1969, 128′ – Domenica 17 ottobre ore 18.30 Fantastic Mr Fellini – intervista con Wes Anderson, 2020, 42′ Prova d’orchestra, 1979, 72′ ore 20.45 La Dolce Vita, 1960, 176′ – Lunedì 18 ottobre ore 20.00 E la nave va, 1983, 126′ ore 22.30 Lo sceicco bianco, 1952, 86′ – Martedì 19 ottobre ore 20.00 La Strada, 1954, 102′ ore 22.00 Luci del varietà, 1950, 97′ ONLINE.TAINIOTHKI.GR Fellinopolis, 2020, 78′ Fantastic Mr Fellini – intervista con Wes Anderson, 2020, 42′ BIOGRAFIA FEDERICO FELLINI (1920-1993) Federico Fellini, uno dei più grandi registi di tutti i tempi, nasce a Rimini il 20 gennaio 1920. Influenza profondamente i suoi successori (influenzò anche Scorsese) fu più regista popolare e meno autore nel senso del cinematografico. I suoi film sono un punto di riferimento fino ad oggi. Nella sua carriera ha collaborato, tra gli altri, con il compositore Nino Rota, Pier Paolo Pasolini, Michelangelo Antonioni, Roberto Rossellini, ma anche i produttori di Cincinnati, Carlo Ponti e Dino de Laurentiis. Ha ricevuto quattro Oscar per il miglior film straniero: nel 1956 per La strada, nel 1957 per le Notti di Cambiria, nel 1963 per 8 ½ e nel 1974 per Amarcord, ed è stato nominato quattro volte all’Oscar per la regia. Nel 1960 vince la Palma d’Oro a Cannes per La Dolce Vita. Nel 1993, l’American Academy of Motion Picture Arts and Sciences gli ha conferito un Oscar onorario per tutto il suo lavoro. Morì a Roma il 31 ottobre dello stesso anno. Il 30 ottobre 1943 sposa la sua musa, Giulietta Masina, con la quale vive per 50 anni, fino alla morte. L’Oscar alla carriera per la settima arte, lo ricev nel ’93 dalle mani di una Sophia Loren e di un Marcello Mastroianni molto emozionato. Tutto questo avviene a Los Angeles, al Dorothy Pavillon, tra il pubblico Giulietta Masina, che non riusciva a trattenere le lacrime. “Per favore, non alzatevi, non è necessario”, disse Fellini. “Cosa dire? Che non me l’aspettavo? Innanzitutto vorrei ringraziare tutti i miei colleghi. Ma dal momento che non posso nominarli tutti, lasciatemi dire solo un nome, è un’attrice, ed è anche mia moglie. Grazie, mia cara Giulietta, e per favore, smettila di piangere!” I suoi film spaziano tra sogno, fumetto, circo e fantasy, cioè un mondo dominato dalla magia. Quasi tutte le opere di Fellini sono in linea con questa grammatica surrealista, già dallo Sceicco Bianco del 1952. Anche il suo rapporto con gli attori era speciale. “Avevo bisogno di un italiano, di un amico che accogliesse con modestia e umiltà la mia ombra, che non crescesse dove non si semina. È così che ho ottenuto Mastroianni, lo conoscevo già, era fantastico: astratto, discreto, simpatico, antipatico, tenero, arrogante. Comunque. È perfetto”, ha detto Federico Fellini a proposito di Mastroianni, protagonista di 8 1/2 e La Dolce vita, suo alter ego. Per il suo ultimo film, La voce della luna del 1990, ha invece scelto Paolo Villazzo e Roberto Benigni. Sebbene critico nei confronti della società dei consumi, Fellini non esitò a lavorare per la televisione e la pubblicità, che Pasolini odiava tanto. Certo, sempre a modo suo, sognante e allo stesso tempo ironico e caustico, che ritroviamo nei suoi capolavori.