Migranti, vescovi Ue preoccupati da muri: non respingere chi fugge

"Essere europei significhi mettere in pratica la solidarietà"

OTT 9, 2021 -

Migranti Roma, 9 ott. (askanews) – “A seguito della lettera indirizzata alla Commissione europea dai ministri di 12 Stati membri dell’Ue sui recenti sviluppi alle frontiere esterne dell’Unione europea, desidero esprimere la mia preoccupazione per la situazione dei migranti e dei richiedenti asilo in situazione di vulnerabilità la cui dignità umana e i diritti fondamentali dovrebbero essere rispettati. Il loro diritto di chiedere asilo dovrebbe essere protetto e gli Stati dovrebbero rispettare il principio di non respingimento delle persone a rischio nel loro paese d’origine”. Lo scrive il cardinale Jean-Claude Holleriche, presidente della Commissione delle conferenze episcopali dell’Unione europea. “Crediamo che essere europei significhi anche mettere in pratica la solidarietà. Come ha affermato Papa Francesco nel suo messaggio del 2020 sull’Europa, ‘sogniamo un’Europa che sia inclusiva e generosa, (…) un luogo accogliente e ospitale in cui la carità, la più alta virtù cristiana, superi ogni forma di indifferenza ed egoismo’. Come Vescovi dell’Unione Europea, sosteniamo i crescenti sforzi di ricollocamento da parte degli Stati membri dell’Ue, della società civile e degli attori della Chiesa, e per creare percorsi legali e sicuri per i migranti, in modo da evitare che cadano nelle mani di reti criminali di contrabbandieri e trafficanti. “Nel contesto dei negoziati in corso sulla proposta di patto dell’Ue sulla migrazione e l’asilo, invitiamo l’Unione europea e i suoi Stati membri ad accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i richiedenti asilo, sostenendo una percezione e una narrazione positive dei migranti e delle loro famiglie”.