Frontex: prevedibile ondata graduale di profughi dall’Afghanistan

Tra i migranti anche alcuni legati a organizzioni criminali

SET 2, 2021 -

Afghanistan Roma, 2 set. (askanews) – “L’Afghanistan rappresenta un forte potenziale di migrazione irregolare”, afferma Fabrice Leggeri, direttore dell’agenzia Frontex, responsabile della protezione delle frontiere dell’Unione europea a Le Parisien. Il 16 agosto, in un discorso ai francesi, Emmanuel Macron ha avvertito: “la destabilizzazione dell’Afghanistan rischia anche di provocare flussi migratori irregolari verso l’Europa”. Per il capo di Frontex, il rischio di un massiccio afflusso di clandestini è reale, “ma probabilmente non ci troveremo di fronte a un’ondata massiccia e improvvisa come è avvenuto nel 2015. Dovremmo piuttosto aspettarci un aumento graduale”. “L’avanzo rispetto al recente passato non sarà massiccio, perché questa ondata si aggiungerà solo a un flusso continuo iniziato molto prima, che non è legato alla vittoria dei talebani e che continuerà”, aveva precisato Olivier Roy, direttore di studi all’EHESS e specialista in Afghanistan a Le Figaro. Tuttavia, “alcuni di loro possono rappresentare una minaccia, perché appartengono a organizzazioni criminali, in particolare reti di contrabbando, o addirittura essere strumentalizzati da organizzazioni terroristiche”, continua Fabrice Leggeri A sostegno delle guardie di frontiera europee, Frontex ha schierato i suoi 2.000 agenti “ai confini dell’area Schengen, oltre che nei Balcani, ad esempio in Albania, Montenegro o Serbia”. “Molti di questi agenti sono specialisti, ad esempio in frodi documentali o nel ‘debriefing’ dei migranti”, un metodo che permette di verificare “che siano effettivamente afghani se affermano di esserlo, e di distinguere coloro che hanno un reale bisogno di protezione da chi migra per motivi economici”, spiega Fabrice Leggeri. Il boss di Frontex indica anche nuovi rischi e in particolare la “minaccia ibrida”: “quando uno Stato extraeuropeo decide di strumentalizzare i flussi migratori per destabilizzare l’Unione Europea”, come “La Turchia nel febbraio 2020”. Tuttavia per Fabrice Leggeri “si può immaginare che non voglia ridiventare un paese di transito” il che indica la possibile creazione di una “nuova rotta attraverso l’Asia centrale e le ex repubbliche sovietiche, Bielorussia compresa”. “A seguito delle tensioni con l’Unione Europea, e delle sanzioni che la colpiscono, il regime del presidente Lukashenko ha affermato apertamente di organizzare l’immigrazione irregolare verso l’Europa”, ricorda.