Il paese nella morsa degli incendi, minacciato il sito di Olimpia

Il caldo estremo e i venti complicano il quadro

AGO 5, 2021 -

Grecia Roma, 5 ago. (askanews) – La Grecia “sta combattendo una guerra contro i titani”, con i vigili del fuoco a fronteggiare oltre 200 incendi in meno di 48 ore. “E il peggio deve ancora venire”, ha aggiunto stamane il viceministro della Protezione civile Nikos Hardalias, riassumendo il quadro dell’emergenza alla stampa. Le fiamme di due grandi incendi stanno insidiando in particolare l’area attorno a Olimpia e l’isola di Evia. Il Paese è alle prese con un’ondata di caldo senza precedenti, che complica il lavoro delle squadre di pompieri costantemente impegnate su più fronti nell’ultima settimana. Più di 170 vigili del fuoco, circa 50 camion, sei elicotteri e velivoli con cisterne sono stati inviati nei pressi dell’antico sito archeologico luogo di nascita dei giochi olimpici, nella penisola del Peloponneso. Dopo aver distrutto una ventina di case, “il fronte del fuoco si sta dirigendo verso Lalas”, una zona montuosa e boschiva a nord-ovest di Olimpia, ha detto all’agenzia di stampa ANA, rilanciata da Afp, il funzionario locale Nektarios Farmakis. Olimpia, solitamente affollata di turisti in questo periodo dell’anno, e sei villaggi vicini, sono stati evacuati. Un numero simile di vigili del fuoco combatte intanto per contenere un incendio a Evia, circa 200 chilometri (120 miglia) a est di Atene. Almeno 150 case sono state distrutte sull’isola mentre il fuoco ha circondato un monastero – dove i religiosi insistono di volere restare – e una decina di villaggi. Oggi i forti venti rendono più difficile l’utilizzo di piccoli aerei e un’ulteriore complicazione è la scarsa visibilità a causa del fumo denso, riferiscono i media locali. I vigili del fuoco hanno dichiarato di aver dovuto affrontare 92 incendi boschivi nelle ultime 24 ore, oltre ai 118 del giorno precedente. Anche la vicina Turchia sta subendo i peggiori incendi da almeno un decennio, costati la vita ad almeno otto persone, mentre centinaia di persone sono state fatte sgomberare dalle aree meridionali frequentate dai turisti. Orm/Pie