Spagna, Vaticano sconfessa associazione che “cura” omosessuali

La lettera della congregazione del clero dopo un'indagine in loco

LUG 16, 2021 -

Gay Città del Vaticano, 16 lug. (askanews) – La congregazione vaticana per il Clero ha sconfessato l’associazione cattolica spagnola Verdad y Libertad che propone cosiddette “terapie di conversione” o “riparative” dell’omosessualità alle quali hanno partecipato nel corso del tempo sacerdoti, religiosi e laici. A riportare la decisione è il giornale Vida Nueva, che riferisce come all’associazione che animata a Granada dal pediatra Miguel Ángel Sánchez Cordón sia arrivata una lettera firmata nei mesi scorsi dal cardinale Beniamino Stella – nel frattempo andato in pensione – a valle di una accurata indagine scandita in varie fasi. Indagine, scrive Vida Nueva, che ha trovato compimento durante l’assemblea plenaria della Conferenza Episcopale Spagnola che si è svolta lo scorso aprile; lì è stata resa nota l’informativa finale vaticana, che invita i vescovi a non assecondare, né partecipare, né raccomandare le terapie svolte da Verdad y Libertad, in quanto sono errati la metodologia e gli obiettivi perseguiti. “Il fatto che vi abbiano partecipato dei credenti non vuol dire che l’attività dell’associazione sia appoggiata dalla Chiesa. Lo ha affermato in modo chiaro la Santa Sede, che ci ha invitato a comunicarlo in maniera chiara e trasparente nelle nostre diocesi”, spiega anonimanete un vescovo alla rivista spagnola. Anche un gruppo di vescovi – cinque o sei, secondo alcuni ex membri di Verdad y Libertad – avrebbero collaborato organizzando ritiri, offrendo la propria testimonianza e sviando giovani e adulti. Uno di tali pastori avrebbe sperimentato il “cammino di cura” e raccontato più volte la propria esperienza. “Sono molto soddisfatto che la Chiesa si sia pronunciata in maniera ufficiale con questa condanna. Sono contento che la madre Chiesa non si mescoli con quella che considero una setta, perché anch’io ho sofferto per causa sua, e soprattutto sono soddisfatto che nessuno possa dire che quello che lì viene praticato, si faccia nel nome di Gesù”, afferma a Vida Nueva un sacerdote che ha fatto parte dell’associazione, e che durante la sua permanenza a Granada poté essere testimone di come il fatto religioso impregnasse gli incontri fatti di preghiere, meditazioni e giaculatorie del tipo “Dio non ci ha fatti così”. Da allora è riuscito a ricostruire la propria vita “accettando il fatto che, a partire dalla mia affettività e dalla coerenza ad essa, rimango fedele al Vangelo e alla mia vocazione”. Va peraltro ricordare che per il Vaticano è tuttora in vigore un’istruzione della congregazione del Clero “circa i criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al Seminario e agli Ordini sacri”, confermata sotto papa Francesco, che statuisce l’inammissibilità in seminario di “coloro che praticano l’omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay”.