Ue, Certificato Covid digitale europeo in vigore da oggi

In 26 Stati membri (manca Irlanda). Ma Germania "non è in linea"

LUG 1, 2021 -

Coronavirus Bruxelles, 1 lug. (askanews) – E’ entrato in vigore oggi il nuovo regolamento Ue sul “green pass”, il certificato Covid digitale, che permetterà di facilitare i viaggi transfrontalieri all’interno dell’Unione, e anche dell’intera area Schengen, per tutti coloro che sono stati pienamente vaccinati contro il Covid-19 da 14 giorni, o hanno fatto un test recente con risultato negativo, o sono guariti dopo aver contratto la malattia. Il certificato potrà essere rilasciato gratuitamente a tutti i cittadini e i residenti dell’Ue e permetterà ai viaggiatori, in principio, di recarsi in altri Stati membri senza essere sottoposti a quarantena al loro arrivo. Il regolamento prevede infatti che gli Stati membri si astengano dall’imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di un certificato Covid, a meno che non siano necessarie e proporzionate per tutelare la salute pubblica. In particolare, la quarantena potrà essere imposta da uno Stato membro, attivando un “freno d’emergenza” previsto dal regolamento, solo nel caso in cui vi sia un deterioramento della situazione epidemiologica (ad esempio a causa della diffusione di varianti del virus) nel paese di provenienza del viaggiatore. Comunque, prima di procedere all’introduzione di nuove restrizioni, il freno d’emergenza prevede che siano motivate, informandone la Commissione e gli altri Stati membri. In ogni caso non sarà possibile per i paesi Ue adottare misure più rigorose della quarantena, come vietare l’ingresso sul loro territorio ai viaggiatori provenienti da un altro Stato membro. Nonostante questo, la Germania ha imposto qualche giorno fa proprio un divieto di viaggio per chiunque (salvo i propri residenti) provenga dal Portogallo, che è considerato area a rischio per la nuova variante Delta del virus. La Germania, dunque, “non sembra essere in linea” con il nuovo regolamento, ha confermato oggi il portavoce alla Giustizia della Commissione, Christian Wigand, durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo comunitario. Berlino ha informato la Commissione delle proprie misure, ma resta il fatto che il divieto di viaggio non è previsto dal regolamento. Ben 21 Stati dell’Ue, oltre alla Norvegia, all’Islanda e al Liechtenstein dell’area Schengen, avevano già iniziato a rilasciare i certificati Covid europei in anticipo, prima della scadenza di oggi, mentre cinque paesi membri hanno cominciato oggi. Dalla lista manca solo l’Irlanda, che deve prima rafforzare la propria sicurezza informatica, dopo il recente attacco degli hacker al suo sistema sanitario. In sei paesi, tuttavia, il sistema è in via di completamento e l’emissione dei certificati non copre ancora interamente tutti i casi e tutte le categorie di persone previste dal regolamento. Questi paesi, secondo quanto ha precisato un portavoce della Commissione, sono Slovacchia, Danimarca, Spagna, Finlandia, Malta e Svezia. Il regolamento prevede un periodo di transizione di sei settimane per il rilascio dei certificati negli Stati membri che hanno bisogno di più tempo. “A marzo avevamo promesso di creare entro le vacanze estive un sistema a livello europeo per agevolare la possibilità di viaggiare in maniera libera e sicura nell’Ue. Adesso possiamo confermare che il sistema di certificati Covid digitali Ue è operativo”, ha dichiarato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, in una nota pubblicata oggi dall’Esecutivo comunitario. “La stragrande maggioranza degli Stati membri – ha sottolineato von der Leyen – è già collegata al sistema e pronta a rilasciare e verificare questi certificati. Ne sono già stati generati oltre 200 milioni. Stiamo aiutando gli europei a riguadagnare la libertà che amano e apprezzano così tanto”. “Il certificato Covid digitale europeo è il simbolo di un’Europa aperta e sicura che sta riaprendo con cautela, mettendo la protezione della salute dei nostri cittadini al primo posto”, ha concluso la presidente della Commissione.