Recovery, via libera formale della Commissione al Pnrr italiano

Valutazione positiva di tutte le misure per 191,5 mld di euro

GIU 22, 2021 -

Recovery Bruxelles, 22 giu. (askanews) – La Commissione europea ha adottato questo pomeriggio, per procedura scritta, la sua valutazione positiva del Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia (Pnrr), che prevede l’erogazione di fondi Ue per 191,5 miliardi di euro dal dispositivo europeo Rrf (‘Recovery and Resilience Facility’), con 68,9 miliardi in sovvenzioni e 122,6 miliardi di prestiti, nell’ambito del piano di Recovery ‘Next Generation EU. I finanziamenti europei sosterranno l’attuazione di investimenti e misure di riforma che la Commissione ha giudicato cruciali per la ripresa dell’Italia, e per consentire al Paese di uscire più forte dalla pandemia di Covid-19. La Commissione ha valutato il piano dell’Italia in base ai criteri stabiliti nel regolamento Rrf, considerando in particolare: 1) se gli investimenti e le riforme del Pnrr sostengono la transizione verde e la trasformazione digitale; 2) se il Piano contribuisce ad affrontare efficacemente le sfide individuate nelle ‘Raccomandazioni specifiche per paese’ del cosiddetto ‘semestre europeo’ del 2019 e 2020; 3) se rafforza il potenziale di crescita, la creazione di posti di lavoro e la resilienza economica e sociale. Inoltre, è stato verificato il rispetto del principio secondo cui nessuna misura del Pnrr deve procurare un ‘danno signicativo’ all’amviente (‘do not significant harm’). La valutazione della Commissione rileva che il piano dell’Italia dedica il 37% (la soglia esatta prevista) della spesa totale alle misure che supportano gli obiettivi climatici. Il piano, osserva l’Esecutivo comunitario in una nota, ‘prevede investimenti per finanziare un programma di ristrutturazioni edilizie su larga scala per aumentare l’efficienza energetica degli edifici’, come il cosiddetto ‘superbonus’, e poi ‘misure per promuovere l’uso di fonti energetiche rinnovabili, tra cui l’idrogeno’, nonché ‘investimenti nella mobilità urbana sostenibile e nelle infrastrutture ferroviarie per ridurre le emissioni di gas serra dei trasporti’. Secondo fonti della Commissione, il piano originariamente sottoposto dall’Italia è stato corretto durante l’interlocuzione con Bruxelles aggiungendo un intero capitolo mancante, quello delle misure di tutela della biodiversità (in particolare riforestazione e ripristino degli ecosistemi marini in alcune aree), dedicandogli 1,2 miliardi di euro. Inoltre, alcuni progetti di ristrutturazione edilizia non comportavano l’obbligo di aumentare di almeno il 30% l’efficienza energetica e non sono stati presi in conto fra le misure della transizione verde. Il piano dell’Italia, nota la Commissione, destina poi il 25% della spesa totale (il 5% in più della soglia minima indicata) alle misure che sostengono la transizione digitale, e in particolare agli investimenti per sostenere la digitalizzazione delle imprese e l’espansione delle reti a banda ultra larga e della Connettività con il 5G. Gli investimenti sono mirati anche alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, della sanità, della giustizia, e del settore dell’istruzione e formazione. La Commissione ritiene inoltre che il piano dell’Italia includa un’ampia serie di riforme e investimenti che contribuiscono ad affrontare efficacemente una parte significativa dei problemi economici e delle sfide sociali delineate nelle ‘Raccomandazioni specifiche per paese’ rivolte dal Consiglio Ue all’Italia nel ‘semestre europeo’ nel 2019 e nel 2020. Il piano comprende, in particolare, misure per contribuire alla sostenibilità delle finanze pubbliche, aumentare la resilienza del settore sanitario, migliorare l’efficacia delle politiche attive del mercato del lavoro e migliorare i risultati dell’istruzione. Il piano dovrebbe stimolare gli investimenti al fine di ridurre le disparità regionali, aumentare l’efficacia della pubblica amministrazione e l’efficienza del sistema giudiziario, migliorare il contesto imprenditoriale e rimuovere gli ostacoli alla concorrenza. Il Pnrr italiano, secondo la Commissione, rappresenta insomma ‘una risposta complessiva e adeguatamente equilibrata alla situazione economica e alla situazione sociale, contribuendo in tal modo adeguatamente a tutti e sei i ‘pilastri’ previsti dal regolamento Rrf’. La valutazione della Commissione ritiene inoltre che i sistemi di ‘governance’ del Pnrr e controllo della spesa predisposti dall’Italia sono ‘adeguati a tutelare gli interessi finanziari dell’Unione’, e che ‘il piano fornisce dettagli sufficienti su come le autorità nazionali preverranno, rileveranno e correggeranno gli eventuali casi di conflitto di interessi, corruzione e frode relativi all’utilizzo dei fondi’. Il via libera della Commissione, concretamente, significa che l’Esecutivo comunitario ha messo sul tavolo una ‘decisione di attuazione’ (‘implementing act’) per il finanziamento del Pnrr che dovrà ora essere adottata, di norma entro quattro settimane, dal Consiglio Ue. Dopo l’approvazione del Consiglio sarà possibile, si spera prima della pausa estiva, il primo esborso di 24,9 miliardi di euro come pre-finanziamento, pari al 13% del totale stanziato per l’Italia. La Commissione autorizzerà ulteriori esborsi (due all’anno, in dicembre e giugno, in totale 10 fino al giugno 2026) sulla base del soddisfacente adempimento delle ‘tappe e obiettivi’ (‘milestones’ e ‘targets’) delineati nel Pnrr, che riflettono i progressi nell’attuazione degli investimenti e delle riforme. Al contrario di quanto avviene con i Fondi strutturali dei programmi comunitari di coesione, hanno spiegato fonti comunitarie, gli esborsi da Bruxelles non sono basati sulla presentazione delle fatture di pagamento, ma sulla verifica delle ‘performance’. Le fonti hanno spiegato anche che il prefinanziamento del 13% (in realtà una ‘pre-allocazione’ dei fondi) non è una rata aggiuntiva rispetto ai successivi esborsi, ma che il suo ammontare dovrà essere sottratto per quote proporzionali ad ogni rata degli esborsi. La nota della Commissione contiene anche due dichiarazioni del vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis e del commissario all’Economia Paolo Gentiloni. Il Piano dell’Italia, secondo Dombrovskis, ‘darà un impulso strutturale alla sua crescita economica e contribuirà alla riduzione delle differenze sociali e regionali’ del Paese. ‘Le ambiziose riforme della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario, in particolare attraverso la digitalizzazione, insieme ai miglioramenti dell’ambiente imprenditoriale, daranno un grande contributo nel rimuovere le barriere che frenano la crescita. Gli sforzi per ridurre l’evasione fiscale e aumentare l’efficienza della spesa pubblica renderanno l’economia italiana più equa e sostenibile’, ha continuato il vicepresidente esecutivo della Commissione, aggiungendo di aver ‘accolto con favore anche gli aspetti sociali del Pnrr, in particolare le misure riguardo ai nuovi alloggi sociali, quelle a favore delle regioni meridionali e l’attenzione al miglioramento dell’istruzione e delle opportunità di lavoro’. ‘Il Piano contribuirà anche a proteggere il clima, aumentando l’efficienza energetica degli edifici, promuovendo i trasporti sostenibili e le energie rinnovabili’, e ci si può aspettare, ha concluso Dombrovskis, che ‘porti a un vero cambiamento sul terreno una volta che sarà pienamente attuato’. Gentiloni ha sottolineato che ‘dopo una crisi senza precedenti, l’Italia oggi ha un’occasione unica per costruire un futuro migliore. L’Italia ha presentato un piano di riforme e investimenti che consentirà al Paese di affrontare i problemi che hanno frenato lo sviluppo economico e il progresso sociale da troppo tempo’. ‘Una pubblica amministrazione più efficiente, procedimenti legali più efficaci, più concorrenza: non si tratta più di un libro dei sogni, ma di elementi chiave di un programma di lavoro dettagliato’, ha rilevato il commissario. ‘Allo stesso tempo, l’Italia effettuerà investimenti cruciali nella mobilità sostenibile, nelle energie rinnovabili, nella digitalizzazione delle imprese e nella diffusione del 5G e della banda ultra larga, liberando nuove opportunità per tutte le aree del Paese’. ‘Se l’Italia attuerà con successo il ‘Next Generation EU’, potrà segnare l’inizio di un nuovo capitolo di crescita più forte e di sviluppo sostenibile. Conseguire questo successo dovrà essere la priorità numero uno per gli anni a venire. L’Europa – ha concluso Gentiloni – sarà al fianco dell’Italia in ogni fase del percorso’.