Zagabria, dialogo Italia-Croazia su ricerca e prevenzione antisismica

Scambio di know-how e best practice tra i due Paesi

GIU 15, 2021 -

Terremoti Roma, 15 giu. (askanews) – Italia e Croazia rafforzano la cooperazione istituzionale, imprenditoriale e scientifica nel contrasto agli effetti devastanti dei terremoti. Uno scambio di esperienze, idee e progetti tra due Paesi ad alto rischio sismico, che trova il suo fulcro nel risk assessment, nella ricerca e nell’innovazione per la produzione di materiali costruttivi e ricostruttivi a tutela dei tessuti urbani, dei beni artistici e architettonici, del patrimonio infrastrutturale. Se ne è discusso oggi nella conferenza “Restauro e ricostruzione post-sisma” organizzata a Zagabria dall’Ambasciata italiana in Croazia. L’evento svoltosi alla “Casa dei giornalisti”, alla presenza tra gli altri della Ministra croata della Cultura e dei Media, Nina Obuljen Koržinek, ha consentito lo scambio di know-how e best practice tra centri di ricerca e imprese italiani e croati, con la possibilità, a latere, di incontri B2B. Presente anche il Dipartimento della Protezione civile con l’ingegnere sismico dell’Unità internazionale, Agostino Goretti, che si è concentrato sul tema della sicurezza degli edifici scolastici. “L’Italia è stata sin dagli anni ’80, ma con una grande spinta successivamente al terremoto dell’Aquila del 2009, un grande laboratorio per lo sviluppo di sistemi innovativi funzionali alla protezione e al rafforzamento strutturale di edifici esistenti, sia in fase preventiva che successivamente ad un evento sismico – ha detto durante la conferenza Cecilia Zampa, Amministratore delegato di Fibre Net, azienda italiana specializzata nel consolidamento strutturale e antisismico attraverso compositi fibrorinforzati – Tecniche e materiali di intervento oggi noti come Frp (Fiber reinforced polymer), Frcm (Fiber reinforced cement matrix) e Crm (Composite reinforced mortar) sono ormai largamente diffusi sul mercato”. “La nostra azienda è stata precursore in questo settore, sviluppando competenze tecniche e produttive innovative, in stretta collaborazione con le maggiori università italiane. Tuttavia – ha concluso Zampa – non deve e non può mai fermarsi la ricerca e lo sviluppo di tecnologie di consolidamento efficaci per proteggere le vite umane e salvaguardare il patrimonio costruito, assicurando la conservazione del suo valore architettonico”.